L’investigazione emozionale che risolve!
estratto della diretta con Elisabetta Burello
Operatore Olistico, Kinesiologa Emozionale
Udine
Cosa troverai in questo articolo:
Kinesiologia emozionale
La kinesiologia (kinesis movimento e logos, scienza) nasce come disciplina che studia il movimento muscolare. Mediante semplici test muscolari permette di ottenere informazioni sullo stato di equilibrio dell’individuo sia a livello fisico-strutturale, della postura (è la kinesiologia che utilizzano di più i fisioterapisti e gli osteopati) che a livello mentale emotivo ed energetico.
La kinesiologia è una porta di accesso alle informazioni del sistema umano, fatto di corpo e parte meno materica, a cui possiamo accedere esercitando manualmente una specifica manovra o pressione su alcuni muscoli. Se eseguita correttamente consentire di recuperare informazioni che permettono alla persona (e all’operatore) di rendersi consapevole di ciò che è meglio per sé, per la sua parte energetica, per la sua vitalità, fondamentalmente per stare meglio.
La risposta del test è di tipo binario, abbiamo muscolo debole o muscolo forte, ci sono procedure e protocolli trattandosi di muscoli, deltoide, bicipite, dita dei piedi… Nella mia pratica professionale utilizzo il test del muscolo del pollice e dell’indice.
A seconda della risposta avrò un muscolo tonico, forte o debole, che ha un significato specifico in base alla domanda. Se utilizzo delle affermazioni per testare una parte emozionale legata a delle credenze, tipo “mi amo”, muscolo forte è sì, muscolo debole indica la risposta no. Quando si lavora sulla parte strutturale, se è forte il muscolo indica che tutto è a posto, se è debole indica che c’è qualcosa da sistemare.
I muscoli rispondono a uno stimolo neurologico. Di fatto siamo sottoposti a stimoli continuamente, esterni, una situazione in cui ci troviamo, un alimento che ingeriamo, o interno, un’emozione, un piccolo trauma, un dispiacere, qualcosa che fa rimanere male. Tutto questo ha una risposta muscolare.
Se quanto ricevo mi rafforza i muscoli avranno una la risposta forte, se, invece, mi indebolisce, i muscoli avranno una risposta debole. È un lavoro di verifica di elementi che creano uno stress, che la debolezza indica.
“Mi amo” è una domanda piuttosto importante nella relazione di aiuto, se non sono in grado di fare qualsiasi cosa prima per me non potrò farla per gli altri. E se non mi amo perché dovrebbero farlo gli altri?
Kinesiologia “rapida e definitiva”
La kinesiologia emozionale portata da Roy Martina si occupa di risolvere i conflitti interiori, quella classica, la kinesiologia applicata lavora sul corpo, quella emozionale lavora su quanto viviamo, su credenze e sentimenti che abbiamo interiorizzato attraverso le esperienze o tramite chi ce le ha trasmesse. La genetica, infatti, non è solo rispetto alle problematiche fisiche, la trasmissione delle informazioni avviene anche sul piano emozionale perché tante volte viviamo e riportiamo conflitti che non sono del tutto nostri e che ci portiamo dietro.
Quando sono presenti questi conflitti, di qualsiasi entità, anche piccoli, essi si manifestano con disturbi che non riusciamo a ricondurre subito ai conflitti, malessere, agitazione, irrequietezza e quei disagi che rovinano le giornate, fino alla depressione o ansia, campo di professionisti in ambito medico. A volte ci si sente inadeguati ad affrontare certe situazioni o la vita, tanti non riescono a trovare lavoro perché sentono di non sapere, di non valere abbastanza. Sono tutti disagi che causano tensione a livello mentale, emotivo e, a lungo andare, anche fisico che però possiamo indagare e risolvere con la kinesiologia emozionale.
La kinesiologia RD (RD sta per Rolando Dini, l’ideatore, ma sta soprattutto per kinesiologia emozionale “rapida e definitiva” come l’aveva pensata proprio Dini) è un protocollo mirato e utile per scardinare le tematiche profonde, sempre che la persona sia disposta a portare dei cambiamenti nella sua vita, nell’atteggiamento disfunzionale, Senza questo impegno non sarà rapida e potrà diventare definitiva solo dopo lungo tempo.
Quali sono i disagi che si possono trattare con la kinesiologia emozionale?
Blocchi emozionali di qualsiasi tipo e derivanti dagli stress quotidiani di qualsiasi entità,
È possibile lavorare su emozioni specifiche come la rabbia, la paura, la tristezza, di cui molti soffrono. E non solo, anche sullo sblocco in vista di obiettivi concreti, ad esempio, lavorativi, ma anche per dinamiche che coinvolgono l’altro, per riportare armonia nelle relazioni, col partner di vita, di lavoro, amicizie, etc. Ovviamente, quando vi sono altre persone coinvolte l’intento diventa il riconoscimento dei meccanismi disfunzionali individuali, non dell’altro.
Vorrei cambiare lavoro ma non posso…
Si possono sciogliere i blocchi che impediscono il raggiungimento di certi obiettivi, a volte sono le aspettative, le preoccupazioni di non avere abbastanza entrate, il focus sull’aspetto economico e non sul servizio che il lavoro dà alle persone, questo sbilancia gli equilibri del flusso.
Si può lavorare anche sui dolori fisici basta che non siano troppo cronici.
Come può funzionare un test muscolare a distanza?
La kinesiologia in sé, nata come applicata, non prevedeva il trattamento a distanza.
Questa è una nuova, efficace modalità che ho messo a punto in collaborazione con le colleghe Valentina Moscatelli e Yana Duskova Madonno grazie alla kinesiologia emozionale RD.
Il semplice fatto di conoscere i meccanismi e i livelli in cui lavorano le informazioni ci ha permesso di accedere a quel campo unificato che collega tutti e dove possiamo trovare le informazioni di tutti.
Il test a distanza funziona se l’operatore diventa un ponte tra il campo e la persona, a condizione che l’operatore sia un canale pulito, nel senso che ha lavorato su sé stesso e soprattutto che chi lo sceglie si fidi e si affidi senza avere la sicurezza della risposta del muscolo.
È necessario un lavoro di interiorizzazione dell’operatore per applicare il test a distanza. Il cliente lo accoglie se sente la convinzione dell’operatore.
Dal punto di vista dell’efficacia, distanza o presenza non cambia molto. La differenza la fa la preferenza del cliente. È molto soggettivo.
In presenza si colgono tanti segnali, ma a distanza l’operatore si deve porre su di un piano di ascolto più alto.
Alcuni casi emblematici
Il trattamento che ricordo con più gioia è stato quello di una donna incinta, prossima al parto, la cui bambina rimaneva in posizione podalica.
Il test kinesiologico permette di dialogare col bambino nella pancia, ed è sempre necessario chiedere il permesso al bambino (e non è scontato!).
In quel caso il problema della posizione della bambina era dovuto alla forte probabilità che il papà non fosse presente alla nascita per via del suo lavoro. Naturalmente era il timore dalla madre, trasmesso alla bambina. Ebbene, le abbiamo chiesto di sciogliere questa paura e il giorno precedente al pre ricovero la bambina si è messa nella posizione corretta, è nata naturalmente e con il papà presente.
Altro caso di donna incinta, col problema del bambino che aveva superato i termini, nato poi col cesareo. Cosa era accaduto? Lei era preoccupata per un impegno previsto a due mesi dalla nascita del figlio, non si era mai fermata durante la gravidanza. Non avendo dato le giuste attenzioni al nascituro, questi ha ritardando la nascita per costringerla a fermarsi. Doveva essere così, c’era un motivo preciso.
In gravidanza sono sconsigliati lavori emotivi impegnativi.
Sono una fan dell’approccio integrato, affrontare un tema con strumenti differenti permette di fare un lavoro più completo.
Sto preparando un Corso di kinesiologia emozionale RD di 1° livello, adatto sia per operatori che per chi vuole occuparsi del proprio benessere e di quello della famiglia.
Il percorso base è fatto di due weekend: il test kinesiologico muscolare di precisione e il protocollo per il lavoro emozionale
Il test muscolare si può utilizzare anche per assumere un integratore, per prendere una decisione, un uso limitato ma utile, che diventa anche un ausilio per professionisti.
Col test si può lavorare su qualsiasi cosa: alimenti, integratori, fiori di Bach, cristalli, qualsiasi cosa che possa avere una interferenza positiva o negativa col nostro sistema.
Sconsiglio il test per scelte importanti per la vita, dove è fondamentale assumersi la responsabilità di scegliere quello che si desidera.
Tutti noi abbiamo la predisposizione a sentire e a percepire in una specifica modalità, ci sono varie tipologie di percezione: l’intuizione, gli uditivi sentono le voci, i visivi vedono immagini, i cinestesici percepiscono attraverso il corpo, tutti abbiamo attivi questi quattro canali, ma ciascuno nasce con un’attivazione più alta di uno di questi canali.
C’è chi è naturalmente predisposto e ha più facilità e chi no, per cui basta solo lavorarci un po’.
Si deve sfruttare il proprio canale.
Il test kinesiologico serve per prendere consapevolezza, sentire, non capire con la testa.
Dare ascolto alle proprie intuizioni. Non c’è nulla di negativo o positivo, tutto ciò con cui veniamo in contatto ha qualcosa da insegnarci e perciò non ci serve testarlo.
estratto della diretta con Elisabetta Burello
Operatore Olistico, Kinesiologa Emozionale
La registrazione della diretta è sia sulla pagina Facebook di RigeneraLife che su Youtube