Una casa “inquinata” può tornare salutare?
Estratto della diretta con Andrea Amato
Tossicologo ambientale, Esperto sulla vitalità ambienti e acqua
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Il 5G desta tante preoccupazioni… può davvero influenzare il nostro stato fisico?
“G” sta per “generazione” relativo a tutto ciò che è comunicazione (cellulari, trasferimento dati, televisione), non indica la potenza dell’impatto di alta frequenza.
La “5 Generation” rappresenta un salto rilevante per il fatto che le frequenze si alzeranno notevolmente rispetto alle precedenti. Sappiamo solo in parte a cosa andremo incontro, oltre a una comunicazione superveloce, c’è da considerare l’impatto sulle persone.
Il 5G è già entrato in vigore ma non è ancora nella sua massima esposizione. Tanto per dare dei numeri, i cellulari in 3G e 4G hanno una frequenza intorno ai 2.4 GHz (piuttosto alta) con il 5G le frequenze in gioco saranno 3.5, 12, 25 GHz fino a punte massime di 60 GHz per comunicazioni particolari.
Se da una parte, effettivamente, queste frequenze alte possono interferire col nostro sistema cerebrale frequenziale, è vero anche che più si alzano più diventano meno penetranti, per cui faranno più fatica a entrare nelle nostre case. Se non mettiamo una serie di ripetitori in casa, la gestione potrà essere in parte dipendente da noi.
L’impatto sul corpo può essere importante per il fatto che non è abituato a questa nuova versione di frequenza. La scienza si occupa più del danno termico mentre va visto come rispondono le nostre frequenze cerebrali, già piuttosto in difficoltà e, perciò, il rischio non va sottovalutato.
Paradossalmente in casa potremmo essere più protetti che all’esterno fermo restando la corretta gestione dei dispositivi all’interno, in pratica, cosa, quando e come usarli…
L’intenzione dei gestori di 5G è portare più router all’interno delle case – si parla della nuova realtà di internet delle cose – per cui avremo molti oggetti che faranno da router. La famosa Alexa è un router 5G.
Anche il router in casa avrà difficoltà a superare le pareti e la tendenza dei gestori sarà quella di far posizionare più ripetitori all’interno delle stanze della casa.
Cominciare ad avere una sana disposizione a usare il pc in modalità ethernet, via cavo, e non wi-fi potrebbe già essere una soluzione vincente perché il router quando non è in wi-fi non dà alcun tipo di disturbo. Attenzione a non mettere il router in camera dal letto, né vicino alla scrivania, insomma tenerlo più distante possibile, perché il problema grosso non è l’onda wi-fi ma cosa produce questa onda. Il router ha un suo disturbo che possiamo calcolare intorno a 2 – 2,50 mt, il corpo riesce a gestire l’onda wifi. Resta il fatto che dovremmo tenere il corpo sempre in condizioni ottimali in modo che possa affrontare al meglio queste sollecitazioni.
Le soluzioni possibili
Prima di tutto, un comportamento sano, un’informazione adeguata, un’attenzione particolare a quello che si mette in casa, poiché anche i piccoli dispositivi, apparentemente innocui, creano disturbi sommandosi a quanto già c’è all’interno di uno spazio.
Altra raccomandazione è quella di evitare di avere dispositivi vicini quando riposiamo di notte, ma questo è chiaro.
Eventuali ulteriori problemi possono essere trasformati, altri non possono esserlo perché altrimenti perderebbe l’effetto di utilizzo ma si può agire su di essi creando una circolazione energetica in grado di mettere in condizione il corpo di digerire il disturbo al meglio.
È bene tenere chiaro in mente che l’isolamento non è una soluzione, è qualcosa che va contro natura. E poi ci troveremmo comunque a uscire di casa, perciò è il caso di allenarci a gestire la situazione esterna.
Sia l’isolamento che eliminazione comportano un’onda uguale e contraria con il rischio di creare un ulteriore disturbo. E non è possibile spostare il problema, per cui non ci resta che trasformarlo! Alcune tecnologie sono in grado di fare questo, anche per non incorrere nel disagio dell’isolamento in cui spesso ci si rifugia per paura.
Una soluzione possono essere quei dispositivi, a corrente, che sfruttano il disturbo in rete (causato anche dall’alta frequenza) per creare una condensazione del disturbo a livello spaziale. Funzionano abbastanza bene e sono stati già esaminati.
Studiamo il 5G dal 2016 e siamo arrivati ad oggi abbastanza preparati.
Vi sono strumenti che sfruttano proprio i dispositivi collegati (router, tv, sistema hi-fi) per creare dinamica, circolazione e trasformazione, cioè, per gestire i disturbi utilizzano gli stessi dispositivi che tecnicamente possono dare problemi.
Un altro disturbo sottovalutato è quello legato alla dirty electricity, per cui l’impatto elettromagnetico su pareti, edificio, struttura fa vibrare la rete elettrica, che dovrebbe portare 50 – 60 hertz, ma finisce per portarne anche svariate migliaia. Questo disturbo rimane perimetrale ma aspetta di uscire da una sorgente, che può essere il monitor, il televisore, l’illuminazione.
Si tratta di un disturbo derivante soprattutto dall’alta frequenza per cui rischiamo di ricevere una quantità di radiazioni indirettamente, quindi non in modo diretto, da un ripetitore esterno o da un router nell’appartamento, perché questo disturbo viaggia nella rete elettrica e approfitta di qualsiasi cosa, un mouse, una tastiera, l’illuminazione. È un problema importante ma facilmente gestibile con strumenti, filtri, tipo ciabatte, che lo trasformano.
Oggi abbiamo la certezza che la sindrome del mouse era dovuta al fatto che la mano sul mouse a filo per 7-8 ore diventava come un parafulmine, scaricava su di essa tutto il sistema monitor-tastiera. Ovviamente, se il computer è correttamente alimentato è sempre meglio usare il mouse col filo perché quello wi-fi va a frequenza.
I filtri sono molto importanti perché riportano di nuovo la corrente a 50-60 hertz col risultato che non si assorbe più elettromagnetismo dai dispositivi. È vero che il disturbo è perimetrale, inserito nella rete elettrica, però un po’ dal muro esce, pensiamo alla nostra testa, appoggiata sul letto accanto al muro, che entra in questo campo. Ciò può portare difficoltà nel sonno.
Ci accorgiamo dei disturbi quando ci stanchiamo di più al computer, ci lacrimano gli occhi, etc. Un pc ben alimentato non dà questi problemi visivi, stanchezza o emicrania. Il fatto è che difficilmente associamo i nostri malesseri a questi disturbi.
Dalle nostre rilevazioni, dove spesso gli strumenti vanno a fondo scala, ci siamo resi conto che è cresciuto moltissimo questo disturbo nella rete elettrica, uno dei primi derivati del problema dell’alta frequenza, che, tra l’altro, concorre all’usura di tv e computer, che tendono a durare di meno. È però ben gestibile: va misurato e studiato per individuare il filtro adeguato.
A livello aziendale vengono usati diffusamente i filtri ai fini del risparmio energetico perché la dirty elecricity va tutta in dispersione.
Il radon è dannoso?
Il radon è un gas naturale prodotto dal decadimento di alcuni metalli pesanti, si trova soprattutto in territori vulcanici e granitici, come il Lazio, la Campania, mentre in Pianura Padana è quasi inesistente. È un gas inodore, insapore per cui è del tutto invisibile, ma è importante rilevarlo perché è salito al primo posto come concausa del tumore ai polmoni, superando anche il fumo. Respirare il radon non aiuta. È un gas pesante per cui raramente arriva oltre il primo piano. È pur vero che viviamo in palazzi, uffici dove non si aprono tanto le finestre e così il gas, dal pianterreno, arriva anche fino ai piani alti. In Natura non dovrebbero esserci problemi perché il radon si disperde nell’aria. La prima soluzione resta proprio quella di ricreare la natura facendo arieggiare il più possibile, la cosa più normale.
Attenzione però che abbiamo realizzato nel tempo costruzioni che vivono di radon, sono quelle in tufo, in pozzolana, materiali che emettono radon. Per questo, spesso non è sufficiente una grande circolazione d’aria ma un’ulteriore aria forzata nell’abitazione.
I rimedi, semplici, ci sono ma tendiamo a ignorare questo problema aggravato dal fatto che in inverno si tende a non aprire tanto le finestre…
Le falde sotterranee
Dobbiamo sempre pensare che in natura non c’è nulla di negativo.
L’acqua sotterranea, che può essere sia ferma, statica, oppure vettoriale, in movimento, può avere sul corpo un impatto piuttosto importante. Emette radiazioni dal sottosuolo. Ovviamente, al chiuso, Il problema è sempre lo stesso.
Abbiamo perso l’idea di costruire in maniera sana, case traspiranti, grandi finestre, grandi aperture e anche grandi spifferi! Oggi i nostri appartamenti sono energeticamente fermi e tutto quello che viene dal sottosuolo rischia di rimanere all’interno degli spazi. L’acqua è un po’ particolare come disturbo, principalmente perché va a prendere tutte le nostre debolezze energetiche le amplifica. Altro problema, è che crea un ambiente energeticamente umido, anche se non c’è umidità nell’appartamento, creando esattamente le stesse condizioni, vibrazioni legate all’umidità. Con un’acqua sotterranea potremmo avere gli stessi disturbi che potremmo avere in un ambiente umido: respiratori, asma, reumatismi, difficoltà nell’intestino; relativamente al femminile, la ritenzione idrica, una certa influenza sulla tiroide; al maschile tocca più le articolazioni, le fasce muscolari. Ovviamente questo in senso generale, ma comunque l’acqua sotterranea porta a una serie di sintomi. In più, essa è considerata un disturbo assorbente minus, cioè che crea staticità all’interno dello spazio.
Andare a dormire stanchi e svegliarsi più stanchi, la stanchezza cronica, il dormire tanto ma senza ricaricarsi è un sintomo che non sappiamo spiegare ma che può essere dovuto all’acqua sotterranea. La mancanza di riposo, poi, è un sintomo che ne crea altri a catena.
Oggi è davvero complicato tenere il corpo in ordine, dovremmo cercare di mantenerlo nelle migliori condizioni possibili per consentirgli di rispondere in maniera adeguata a tutto questo.
Cosa si può fare in caso di acque sotterranee?
Il cambio casa è l’ultima delle soluzioni, a volte si finisce per andare ad abitare in un luogo anche peggiore! Piantare una selva di bambù indiani o cipressi sarebbe un’ottima soluzione perché queste piante gestiscono egregiamente le acque sotterranee ma non è semplice farlo concretamente.
Per questo sono stati ideati alcuni strumenti alimentati con la terra che producono una condensazione del disturbo, un po’ come fanno le piante. Ogni volta che trasformiamo questo disturbo esso si trasforma in bioenergia, come avviene con le piante. La bellissima esperienza di infilare la mano nella chioma di un cipresso ci fa rendere conto del vento che c’è all’interno della chioma, tutta ionizzazione negativa, tutta trasformazione della parte tellurica dell’acqua. E gli strumenti a nostra disposizione fanno la stessa cosa. È molto semplice installarli e lavorano sull’intera superfice dell’appartamento, perciò non servono soluzioni capillari. Essi rappresentano buone soluzioni sia per l’acqua sotterranea che per altri disturbi tellurici, geopatici, per le respirazioni telluriche come i nodi di Hartmann
I nodi di Hartmann
Nell’immaginario collettivo sono punti geopatici (sofferenza dal terreno) che si producono da incroci di reti magnetiche circolanti sulla crosta terrestre, che creano delle perturbazioni dette nodi. Prendono il nome da Hartmann, il medico scienziato che li studiò evidenziando i disturbi che possono creare. Le chiamiamo più respirazioni telluriche perché ci siamo accorti che esistono tanti tipi di reti magnetiche e perciò tanti incroci e tanti tipi di nodi.
I nodi sono delle eccellenti respirazioni della Natura, utilissime al sistema, al microcircolo però non sono il punto adatto a sostarvi. Gli animali lo sanno bene e lo sfruttano per la potenza tellurica, come le api, per costruire gli alveari o i termitai perché è un’energia molto forte. I gatti adorano queste perturbazioni, che non sono però biocompatibili con noi umani.
Il letto, la scrivania, il divano dove ci si rilassa, questi sono i punti da misurare, perché queste perturbazioni hanno un impatto sul corpo molto lento ma reiterato che può portare a danni abbastanza gravi, col passare del tempo, ovviamente.
Deve essere chiaro che più perturbazioni abbiamo in casa più il nostro corpo fa fatica a digerirle, tenendo presente che soltanto quando esce di casa deve gestire un centinaio di altre aggressioni!
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