Vizi e virtù degli oli essenziali
estratto della diretta con Pina d’Aversa
Naturopata, Aromaterapia Olistica e Aroma Massaggio
Cosa troverai in questo articolo:
- 1 Premessa
- 2 L’essenza, la missione della pianta!
- 3 Come si assumono gli oli essenziali?
- 4 Le virtù degli oli essenziali
- 5 I vettori dell’olio essenziale
- 6 Gli oli essenziali sono utili in caso di patologie tumorali?
- 7 Perché gli oli hanno prezzi molto diversi?
- 8 Può bastare leggere alcuni libri per poterli utilizzare?
Premessa
Gli oli essenziali sono diventati miei amici, alleati sia nella vita privata che nel lavoro, rimedi pronti per l’utilizzo quotidiano in caso di difficoltà o piccoli disagi,
Se, ad esempio, sto cucinando e mi scotto, applico l’olio essenziale di lavanda vera, puro sulla scottatura per evitare che manifesti la lesione, se ho difficoltà a dormire uso un olio che mi rasserena…
L’essenza, la missione della pianta!
Gli oli essenziali sono estratti vegetali molto particolari, rappresentano l’essenza della pianta, quel concentrato di sostanze aromatiche con proprietà specifiche, che sono racchiuse nei vacuoli della cellula vegetale. Si trovano in concentrazioni diverse in varie parti della pianta (foglie, buccia, rizoma, radici, rami, etc).
L’essenza rappresenta l’anima della pianta, quella parte che contiene lo scopo, la missione che deve avere. Estratta l’essenza si ottiene l’olio essenziale che ha la particolare caratteristica della volatilità, cioè una volta esposto all’aria, tende a evaporare, per questo viene ben recepito dal nostro olfatto attraverso cui agisce fortemente.
L’olio contiene luce, calore e l’elemento aria, dove si disperde. È una sostanza oleosa ma molto diversa dagli oli vegetali perché ha un peso specifico notevolmente inferiore ed è solubile negli oli, nei solventi organici ma insolubile nell’acqua (come gli oli vegetali). È solubile anche negli alcoli.
Nonostante gli oli essenziali siano estratti vegetali naturali, sono sostanze chimiche molto attive, altamente concentrate, alcune delle quali possono essere potenzialmente tossiche e irritanti. Per questo è importante conoscerli. Inoltre, essi sono principi attivi vegetali che, una volta in contatto con l’organismo, entrano in circolo, quindi, non si fermano all’esterno, la loro azione potrebbe essere paragonata a quella di un principio attivo farmacologico.
Ciò implica la necessità di una grande attenzione per poterli utilizzare come alleati di vita…
Come si assumono gli oli essenziali?
La via di somministrazione più comune degli oli essenziali è quella dell’olfatto, proprio per il fatto che sono sostanze volatili che a temperatura ambiente giungono ai recettori della cavità nasale e arrivano direttamente al sistema limbico del cervello senza attraversare il filtro del talamo (il centro che smista le connessioni nervose dall’esterno all’interno e viceversa), e, poi, in modo integro, arrivano all’ipotalamo, dove è racchiusa la capacità di connettere un’emozione sensoriale a un ricordo, a un evento passato, piuttosto recente o ricorrente. Da qui deriva l’effetto aromaterapico, per cui sentire un certo odore, anche sgradevole, può evocare un ricordo traumatico di cui non si è coscienti. L’aroma di un olio essenziale anche se piacevole potrebbe evocare questo ricordo ma ciò consentirebbe di andare a lavorare sul trauma, oltre a dare nell’immediato una sensazione di rilassamento, euforizzante, attivare la concentrazione, migliorare le capacità dialettiche.
Questa è l’assunzione più diffusa degli oli essenziali.
Tuttavia, l’aromaterapia è possibile anche diffondendo gli oli nell’ambiente, tramite i caloriferi, i bruciatori di essenze, i diffusori.
Un altro modo per beneficiare degli oli essenziali è l’AromaMassaggio, un massaggio in cui viene usato l’olio essenziale per mezzo di un olio vettore che ne consente l’assorbimento tramite la cute, esercitando, allo stesso tempo, un’azione olfattiva grazie all’aroma che si diffonde nell’ambiente.
Altra via di somministrazione è attraverso maniluvi, pediluvi, frizioni, la balneoterapia (un bagno con gli oli essenziali). In quest’ultimo caso, però essi vanno veicolati tramite appositi vettori che li rendano diluibili in acqua, addizionati al bagnoschiuma, o nel sale, nel miele, nell’aceto di mele prima di poter essere disciolti nell’acqua della vasca.
Altro modo di assunzione degli oli essenziali è per ingestione, generalmente sconsigliato soprattutto per il fai da te perché gli oli sono molto attivi, e non tutti possono essere ingeriti, ma comunque si può rischiare il sovradosaggio e la tossicità. Per questo, questo tipo di somministrazione deve essere fatta solo sotto stretto controllo dell’esperto e del medico.
Un’ulteriore assunzione dell’olio essenziale, utile per le vie respiratorie, è attraverso il naso: si respirano gli aromi dell’olio specifico per sfruttarne le proprietà antimicrobiche, espettoranti, mucolitiche.
Le virtù degli oli essenziali
Si tratta di estratti vegetali molto attivi che possono davvero agire nell’immediato. Possono evitare la lesione in una scottatura di primo grado, ad esempio.
Per questo motivo non devono essere utilizzati alla leggera.
Il loro uso in estetica è auspicabile ma è necessario fare attenzione a come vengono utilizzati e ai loro vettori, non certamente un macchinario, poiché sono infiammabili e vanno usati manualmente.
Oltre alle virtù già accennate degli oli essenziali, vi è quella importante del riequilibrio energetico ed emozionale. L’AromaMassaggio unisce alla piacevolezza del massaggio l’azione armonizzante dell’aroma e diventa un trattamento speciale che lavora sia a livello topico e fisico che a livello psico-emotivo.
Gli oli essenziali vengono utilizzati per il riequilibrio dei chakra. Ritengo sia sempre il caso di verificare se un olio sia veramente adatto all’individuo, per questo utilizzo il test kinesiologico muscolare di precisione per personalizzare il trattamento.
In linea generale, ecco gli oli indicati per il riequilibrio dei chakra.
1° chakra: cedro legno. Se lo usiamo anche a livello topico può avere un effetto drenante.
2°chakra: ylang ylang e gelsomino.
3° chakra: bergamotto, che ha anche un effetto sulla qualità del sonno e riduce molto l’ansia.
4° chakra: rosa, neroli e lavanda vera.
5° chakra: eucalipto citriodora
6° chakra: ginepro
7° chakra: incenso, ginepro, lavanda
La lavanda vera è un passepartout per tutti i chakra, un po’ un rimedio di emergenza degli oli essenziali, la lavanda vera però. La spica e la ibrida sono quelle più usate ma hanno un effetto opposto: la lavanda vera è più calmante, rasserenante, decongestionante mentre la spica e l’ibrida contengono cineolo e canfora che danno un effetto più euforizzante a livello psico emotivo e, in generale, un effetto antimicrobico, espettorante, quindi disinfettante.
Perciò è molto importante saperli riconoscere. A volte persino gli erboristi ignorano queste differenze.
I vettori dell’olio essenziale
Sono oli o anche il burro di karité. Per diluirli in acqua occorrono solventi come il sale, il miele, lo zucchero, l’aceto di mele, e anche il bagnoschiuma e lo shampoo.
Si possono usare gli oli essenziali anche per la detersione della casa, aggiungendoli sempre ai detergenti usati solitamente, anche per un effetto di riequilibrio energetico.
Attacco di panico
Il cedro legno può essere usato anche in caso di attacco di panico: va posto sul 1° chakra accompagnato dall’olio essenziale di lavanda vera posto a livello del cuore.
Un toccasana immediato.
Mai eccedere nelle dosi. Per l’effetto energetico aromaterapico ne basta 1 goccia.
Nell’AromaMassaggio ne metto una goccia, massimo due. Anche perché l’odore potrebbe evocare qualche ricordo spiacevole, anche se questa evenienza può essere sfruttata per riviverlo e agire su di esso.
Ad esempio, l’olio essenziale di timo rosso è molto forte nella sua attività antimicrobica, per cui, anche veicolato in qualche goccia, può provocare una piccola ustione.
L’aromaterapia è un trattamento di riequilibrio energetico ed emozionale, psico fisico, attraverso l’utilizzo degli oli essenziali.
Alcuni oli essenziali possono anche stimolare la produzione di ormoni, agendo come dei messaggeri.
Quelli della salvia sclarea e della salvia officinalis hanno la capacità di stimolare la produzione di estrogeni, l’olio essenziale di basilico stimola la produzione di cortisolo abbassando notevolmente i livelli di stress.
Agiscono anche a livello fisico e fisiologico, non solo emozionale ed energetico, per cui vanno ben dosati.
Gli oli essenziali sono utili in caso di patologie tumorali?
Il settore oncologico si sta aprendo a questo tipo di trattamento.
Sono anche estetista oncologica e ho studiato l’azione benefica di alcuni oli essenziali sullo stato d’animo di chi si trova ad affrontare una patologia tumorale.
Gli oli essenziali agiscono anche sugli effetti collaterali di chemioterapie e trattamenti farmacologici. È il caso del basilico che abbassa il livello di stress, della lavanda vera, e anche dell’olio essenziale di zenzero che potrebbe aiutare per la nausea e il vomito che affligge i pazienti oncologici.
Anche la pelle soggetta a dermatiti potrebbe beneficiare degli oli essenziali.
Perché gli oli hanno prezzi molto diversi?
La diversità di prezzo dipende dalla marca sicuramente ma spesso anche dal metodo di estrazione dell’olio. Per un olio essenziale di rosa estratto per distillazione in corrente di vapore sono necessari tantissimi petali, questo fa aumentare il costo, 5 ml possono costare oltre i 50 euro. Un olio di rosa di basso prezzo può non essere puro.
Gli oli essenziali puri sono quelli non adulterati e privi di essenze sintetiche.
Può bastare leggere alcuni libri per poterli utilizzare?
I libri possono essere un riferimento ma la vera conoscenza sta nell’esperienza olfattiva perché l’olio essenziale è una sostanza non liquida ma volatile. Al di là dell’azione topica ha, infatti, un’azione a livello energetico, e quindi sensoriale, che si può solo sentire e sperimentare.
estratto della diretta con Pina d’Aversa
Naturopata, Aromaterapia Olistica e Aroma Massaggio