Come scegliere gli oli essenziali?
Estratto della diretta con Sandra Ottonello
Aromaterapeuta
Un dono della Natura, eccezionali per la nostra salute, gli oli essenziali sono sempre più conosciuti e utilizzati.
Vengono prodotti dalle piante per difendersi e sopravvivere.
La pianta ha due metabolismi: primario e secondario. Il primario riguarda tutte le attività fondamentali per la sua vita (la fotosintesi clorofilliana, la trasformazione di acqua, sali minerali, etc..), il metabolismo secondario ha a che fare con tutto quanto la pianta mette in atto per sopravvivere, per difendersi, per attirare gli insetti impollinatori, per allontanare gli erbivori, difendere il territorio. A differenza dell’uomo, la pianta, stando ferma, deve affrontare tutte le difficoltà producendo in loco quanto occorre nel caso si imbatta in un fungo, in un batterio, voglia attirare un insetto, respingere un erbivoro, supplire a una mancanza o un eccesso di acqua e di sole, reagire allo smog. Per questo, a ogni difficoltà, la pianta produce una sostanza aromatica, l’olio essenziale.
Cosa troverai in questo articolo:
- 1 Come si ricavano gli oli essenziali?
- 2 Come e quando usare gli oli essenziali?
- 3 Come verificare la qualità degli oli essenziali?
- 4 Gli oli essenziali da avere sempre a disposizione
- 5 Gli oli essenziali sono tossici?
- 6 Utilizzo degli oli essenziali
- 7 …e se si è allergici alla pianta da cui si estrae l’olio essenziale?
Come si ricavano gli oli essenziali?
La pianta nasconde l’olio essenziale nelle sue varie parti, foglia, fiore, corteccia, le sacchette escretrici piene di olio essenziale sono ovunque nella pianta. E noi andiamo a distillare la parte migliore, con l’olio più performante per le caratteristiche aromatiche e quelle utili per la nostra salute.
Per i fiori si usa una distillazione specifica a bassa temperatura, per la corteccia, la distillazione è a vapore, per gli agrumi è a freddo.
L’olio più puro è quello distillato a vapore, che è quello maggiormente performante.
La distillazione a vapore è “semplice” se eseguita con un alambicco casalingo, senza pressione, con la temperatura più alta che dà un olio un po’ meno importante. Poi vi è la distillazione a vapore controllata che produce un olio più pregiato e più efficace.
Gli oli distillati a freddo possono dare un piccolo effetto collaterale se usati prima dell’esposizione al sole, macchiare la pelle per via di quelle particelle che servono per far maturare il frutto. Un disagio passeggero ma che ci raccomanda attenzione nell’utilizzo topico degli oli essenziali di agrumi.
Il prezzo di un olio dipende dal materiale e dalla modalità di distillazione, basti pensare che per quello di rosa occorrono 8000 petali per ottenere 5 ml di olio e per quello di limone servono 75 limoni per 15 ml di olio essenziale.
Come e quando usare gli oli essenziali?
Sempre! Per uso topico, aromatico e interno, tramite diffusore. Io li uso nel dentifricio, ad esempio.
Quando impariamo a usarli quotidianamente diventano parte della nostra vita per sempre.
Oli naturali, testati, puri possono essere impiegati a 360°.
L’uso topico è tramite un olio vettore che non imprigioni troppo l’olio essenziale, come l’olio di cocco frazionato, di mandorle, di jojoba.
L’uso interno lo consiglio solo in casi particolari, per agire a livello intestinale, per la purificazione, per il fegato. Anche se gli oli essenziali non sono dannosi e non hanno effetti collaterali, sconsiglio l’uso interno.
L’uso aromatico, dal canto suo, è efficace, veloce, poiché arriva subito al sistema limbico e ha un’azione sulla cascata ormonale, i neurotrasmettitori, non solo a livello fisico ma anche emozionale.
Nel diffusore, meglio a ultrasuoni, poche gocce di olio essenziale. Non usare la candelina, perché se lo bruciamo l’olio perde la sua efficacia.
Gli oli essenziali sono antipatogeni perché prodotti dalla pianta proprio per la sua difesa, per cui hanno la stessa azione protettiva nel nostro corpo contro virus, batteri, funghi.
Qualsiasi olio essenziale è disinfettante e antinfiammatorio e non ha una sola funzione, ma agisce su più fronti. In generale, non possiamo sbagliare con gli oli. Inoltre, se facciamo una cura allopatica gli oli essenziali sono in grado di completare l’azione dei farmaci, ad esempio, aiuta l’antibiotico nella sua azione.
Come verificare la qualità degli oli essenziali?
Dobbiamo capire quando un olio è chimico e quando è naturale. Quello chimico ha effetti importanti a volte, ma anche di collaterali, l’olio naturale, invece, è equilibrato e non può provocare danni, anzi dà un messaggio al corpo sia a livello chimico che ormonale, come a “suggerirgli” le azioni che normalmente fa.
Altro criterio per la valutazione degli oli essenziali è che non possono avere tutti lo stesso prezzo.
Poi, se l’olio essenziale è naturale non lascia tracce di unto, è volatile e dopo un po’ svanisce.
Importante: se non è puro l’olio non è utile per la nostra salute.
Fare attenzione a dove vengono prodotti gli oli essenziali, all’origine della materia prima. In Italia, ad esempio, possiamo trovare solo bergamotto, elicriso, limone, mentre l’incenso non potrà mai esservi prodotto.
Anche la famiglia della pianta, la specie botanica fa la differenza perché in base ad essa cambiano le caratteristiche dell’olio.
Se un’azienda non fornisce la rintracciabilità dell’olio che propone difficilmente è naturale. È un pregio per l’azienda dimostrare qualità, origine, pianta distillata, informazioni importanti, la cui certificazione è parecchio costosa.
Ma ci sono anche altre considerazioni da fare. Ecco alcuni esempi. L’olio di chiodi di garofano è uno tra gli oli più diffusi ma la pianta produce olio in ogni sua parte, anche nello stelo. Quando si distilla tutta la pianta se ne ricava tanto di olio ma il più efficace è quello estratto dai suoi boccioli secchi. Sia quello estratto da tutta la pianta sia quello estratto dai boccioli sono entrambi puri e naturali solo che uno è performante e l’altro no!
Prendiamo l’olio essenziale di prezzemolo, si estrae dal seme e dalle foglie, entrambe le estrazioni danno oli validissimi ma hanno caratteristiche differenti.
La specie botanica pure diventa importante, ad esempio, la lavanda vera si può anche ingerire e usare per fare i biscotti, il lavandino, invece, contiene canfora e non è corretto ingerirlo.
Nella rintracciabilità compare questo tipo di indicazione.
Noi esseri umani siamo molto simili alle piante. Un olio essenziale parla la stessa lingua delle nostre cellule: quando arriva alla membrana cellulare (il cervello della cellula) questa lo lascia passare perché sono affini, l’olio va a dare energia alla cellula, le ricorda la sua funzione e, quando è il caso, aiuta anche ad eliminare le cellule morte andando ad agire proprio dove c’è la necessità. La stessa azione che l’olio ha nella pianta la fa in noi, dove lavora all’interno della cellula, arriva in profondità sia che li usiamo per via topica, sia interna, sia aromatica.
È un grande vantaggio questo perché molti farmaci sono idrosolubili e non tutte le nostre cellule li lasciano passare, specialmente le cellule nervose, per cui devono esservi accompagnati. L’olio essenziale può dare un grande aiuto in caso di disturbi neurodegenerativi e infiammazioni importanti.
L’olio essenziale porta un messaggio, una sostanza viva che dialoga e che viene metabolizzata, addirittura, il suo metabolita di scarto (come tutte le sostanze arriva al fegato e viene scartato un volta metabolizzato), ha un’azione anche più potente della molecola in entrata, un’azione differente ma altrettanto potente, per cui l’olio essenziale funziona sia in entrata che in uscita.
Gli oli essenziali da avere sempre a disposizione
I primi tre sono limone, lavanda menta, fondamentali per tante cose.
Gli usi della lavanda: in cucina, in caso di scottature, anche spruzzata sul corpo, per punture di insetto, bruciature di meduse, per dormire meglio (anche se abbiamo constatato che, spesso, gli agrumi come l’arancio o il limone favoriscono il sonno serale).
La lavanda può essere anche utilizzata per massaggi rilassanti, per alleviare i dolori. A livello emotivo ci fa andare tra le persone con più tranquillità, aiuta chi è introverso.
Il limone è molto utile per purificarci: al mattino, due gocce di olio essenziale nel miele, nello yogurt o nell’olio d’oliva aiutano il fegato e, prima di pranzo e cena, ad attenuare la fame nervosa che non fa mai sentire sazi.
La menta allevia il mal di testa, ci fa digerire meglio, aiuta l’intestino, regola la temperatura, ci fa stare più attenti e vigili.
La miscela di tutti e tre questi oli essenziali, insieme, agisce come un antistaminico utile per gestire alcuni tipi di allergie.
Gli oli essenziali sono tossici?
Mai tossici se sono naturali, puri e testati.
La tossicità viene dall’abuso, come per ogni sostanza. Vanno, infatti, usati con parsimonia, una sola goccia di olio essenziale ha un’azione importantissima, teniamo presente che contiene circa 4 quintilioni di molecole, che si spezzano in tante molecoline quando la respiriamo. Per questo gli oli essenziali vanno assunti in quantità minime se non stiamo tanto bene perché il corpo fa fatica a metabolizzarli perché portano tante informazioni che, invece, un organismo in buone condizioni riuscirebbe a “digerire” più agevolmente.
Anche per gli animali possono essere usati gli oli essenziali, ma limitatamente poiché hanno circa seimila recettori più di noi.
I bambini beneficiano molto dell’azione degli oli, soprattutto per via topica e aromatica, e se usati con parsimonia, mai per uso interno.
Alcuni oli non possono essere ingeriti perché portano irritazioni, quelli di colore blu che contengono camazulene (che infiamma la mucosa gastrointestinale) e quelli che contengono canfora come la ravensara.
Consiglio sempre di evitare l’ingestione degli oli con il fai da te, e di farlo solo dietro consiglio di esperti, non per la tossicità ma soprattutto perché possono essere usati più efficacemente per via topica e aromatica, con un’azione sia a livello fisico che emotivo.
Utilizzo degli oli essenziali
L’uso aromatico è semplice, basta versare una goccia sulla mano, sfregare e annusare nella mano a coppetta. È un impiego eccezionale e utile nell’emergenza.
Per un attacco di panico, una goccia di bergamotto sulla mano, si sfrega e si annusa.
L’olio si può anche versare su batuffoli di cotone da inserire nella fodera del cuscino per dormire meglio, sulla collanina, sulla sciarpa…
Sconsiglio l’uso tramite aerosol: una goccia di olio essenziale sarebbe seimila volte più forte di una goccia usata nel diffusore, le nano particelle dell’olio essenziale sono potentissime e vanno in circolo profondamente. Gli oli essenziali non vanno sottovalutati ma non bisogna temerli.
Gli oli essenziali non possono essere considerati farmaci e per uso terapico, ma possono aiutare molto per purificare e pulire la matrice cellulare, il liquido tra una cellula e l’altra.
Per smaltire i carichi tossinici, c’è l’eucalipto, il limone, ma anche miscele di oli.
Dolori artritici. Gli oli utili sia per l’infiammazione che per alleviare il dolore sono: rosmarino canforato, salvia spagnola, canfora, incenso, tutti antiinfiammatori e antidolorifici che vanno a lavorare nella profondità del tessuto.
Dovrebbero essere utilizzati tutto l’anno. Nei casi acuti si può aggiungere l’eucalipto e la melissa.
Attenzione: per la pelle molto sensibile anche la lavanda piò essere irritante nonostante sia lenitiva.
Per la pelle, molto secca con dermatite, dobbiamo pensare a un olio vettore che aiuti l’uso topico creando una miscela spalmabile. L’olio di cocco frazionato, ad esempio, contiene l’acido caprilico che, da solo, aiuta la pelle per il 50%.
Anche nei casi di candida, irritazioni da disturbi femminili già solo questo olio di cocco frazionato può fare molto.
L’olio di germe di grano è un olio vettore che veicola in modo molto corretto e veloce l’olio essenziale
Gli oli per la pelle sono: lavanda, geranio, camomilla romana.
Se vogliamo agire sulla ricostruzione eliminando le cellule morte, possiamo contare su sandalo, mirra, elicriso.
Per desquamazioni, con cicatrici, anche per il prurito: incenso unito all’elicriso, alla mirra.
Per i taglietti sui talloni che abbiamo d’estate si può usare il bergamotto nell’olio vettore.
Per la rosacea, aiutano: lavanda, incenso, sandalo, mirra, in una crema base neutra o nella crema che si usa abitualmente, anche se la base neutra è l’opzione migliore.
Nella psoriasi possono dare una mano lavanda incenso, geranio, che aiutano la pelle in generale ma bisogna andare più sullo specifico a livello emotivo.
Per le rughe, vi sono miscele efficaci di oli essenziali.
In generale, per riempire rughe, sono adatti questi tre oli: sandalo, incenso, elicriso.
La mirra è utile per gli uomini, dopo la rasatura, per le donne dopo la depilazione, miscelata in un olio vettore o crema neutra, va a riparare i pori.
Nella menopausa, per le caldane il geranio aiuta a livello ormonale, anche con la salvia sclarea.
Per i capelli gli oli essenziali sono eccezionali, geranio, camomilla, ylang ylang, salvia sclarea.
Il rosmarino è ottimo per rinforzare, dare un supporto ai capelli sfibrati doppie punte.
Per il prurito, la secchezza va bene la lavanda.
Per la forfora: geranio, melaleuca per disinfettare. Si possono usare direttamente sul cuoio capelluto massaggiandoli, oppure aggiungerne qualche goccia allo shampoo, o anche fare un impacco con olio di cocco e poi sciacquare i capelli.
L’olio essenziale di rosa è un olio importante, ha più i 400 principi attivi, ed è efficace anche come antibatterico, antisettico, antinfiammatorio. Ha una vibrazione di 320 megahertz.
Al mattino partire con vibrazione così alta ci rende sicuramente più forti.
…e se si è allergici alla pianta da cui si estrae l’olio essenziale?
L’olio essenziale non contiene l’allergene, una molecola troppo grande per stare dentro a quella dell’olio essenziale.
Teniamo presente che la Natura offre circa tremila oli essenziali buoni per l’uomo e che noi ne usiamo circa 120, mentre per un “pronto soccorso” ne bastano 10-15.
Si può spaziare, perciò se si è preoccupati per l’allergia eventuale si può optare per un altro olio.
Estratto della diretta con Sandra Ottonello
Aromaterapeuta