Donne e uomini: incomprensioni biologiche
estratto della diretta con Yana K. Duskova Madonno
Kinesiologia emozionale RD, Kine4coaching, Insegnante metodo Quanti-Ka©, Shiatsu, Reflessologia auricolare
Cosa troverai in questo articolo:
Uomini e donne parlano lingue diverse
Pensiamo di comunicare ma non lo facciamo.
Gli elementi indispensabili per comunicare sono:
- un mittente, cioè, chi comincia a trasmettere qualcosa;
- un messaggio da passare;
- un linguaggio condiviso, che deve essere compreso, codificato e condiviso a tutti i livelli, anche non verbale;
- un destinatario del messaggio e, soprattutto, un feedback per essere sicuri di aver comunicato e che l’altro abbia ricevuto il messaggio.
Un sistema di comunicazione che conosciamo è la televisione anche se non dà alcun feedback, mentre nei social c’è la possibilità del riscontro.
Spesso però nella comunicazione uomo-donna pur essendoci tutti gli elementi indispensabili per comunicare, il linguaggio non è sempre condiviso e codificato in maniera univoca da entrambi e non sempre c’è un feedback che confermi l’arrivo del messaggio secondo l’intento del mittente.
Quello che confonde è dare per scontato che l’altro abbia il mio stesso background. Mi presento con ciò che sono, con il mio vissuto, con gli “occhiali” con cui guardo le situazioni. Anche l’altro, come me, ha il suo modo specifico di percepire, e non è detto che prenda ciò che gli ho trasmesso. Un esempio classico: alla parola “mare”, ognuno associa qualcosa di diverso, chi la gioia, chi la paura, etc.
Il problema della comunicazione è che parliamo molto ma ascoltiamo poco.
Per essere sicuri che il messaggio sia arrivato, si dovrebbe chiedere:
per favore mi dici cosa hai capito, cosa ti è arrivato del messaggio che ti ho trasmesso?
Quali sono i disagi di una cattiva comunicazione?
Ho fatto un’indagine tra i miei follower. Le principali difficoltà riguardano il non sentirsi compresi dall’altro, di parlare lingue diverse, il non sentirsi a proprio agio e, spesso, la difficoltà nel chiedere. Qui entra in gioco anche l’educazione, ma il percepito predominante è proprio il fatto di sentire di parlare lingue diverse.
La cosa curiosa è che nessuno ha sottolineato il fatto che si vuol essere ascoltati senza ascoltare!
Viviamo nella frustrazione di non riuscire a comprenderci.
Cosa influenza il nostro modo di relazionarci e la comunicazione?
Interviene nella comunicazione, sicuramente, un fattore biologico, legato alla logica della vita, delle origini, inerente il maschile o femminile, ma anche il corredo genetico ha una sua impronta, le istruzioni per l’uso che ci hanno passato i nostri genitori. Nasciamo un po’ programmati. C’è sicuramente anche l’educazione che ha un ruolo importante.
Quindi, a livello comunicativo, interagiscono percepiti diversi, aspetto biologico e genetico, parte educativa ed esperienziale, ma anche i giudizi, le aspettative…
Dobbiamo comprendere che non siamo tutti uguali e accettare che l’altro possa capire qualcosa di diverso da ciò che intendiamo trasmettergli.
Le incomprensioni nella coppia
Facciamo un grande passo indietro a quando eravamo un’amebina sballottata di qua e di là, che comprendeva maschile e femminile. Quando la vita ha richiesto di andare verso l’evoluzione, la Natura si è inventata due sistemi, due sessi con talenti e capacità diverse che, uniti, favorivano la vita, che prendeva da entrambi. E poi ha diversificato i compiti con gli ormoni maschili o femminili. L’intero veniva formato da queste due parti.
Il motivo per cui un uomo ha una vista più lunga, più selettiva, mentre una donna ha una vista più laterale si spiega col fatto che l’uomo doveva cacciare e proteggere il nucleo familiare, vedere il nemico e la preda. La femmina ha una vista laterale per potersi occupare del suo nido, avere un controllo a 360° gradi, per poter chiamare aiuto in caso di pericolo, perciò ha una specifica struttura muscolare, fisica, cognitiva.
Spesso ci lamentiamo che le donne parlano molto, ma è un loro talento naturale, sacro per le loro capacità di intessere relazioni perché un nido o un clan che ha relazioni è più forte e più funzionale.
Nel maschio c’è l’espansione, il guardare lontano, l’essere proattivi, orientanti, nella donna c’è l’accudire. Una donna in grado di tessere relazioni è il segreto di una famiglia felice.
Tutti coloro che hanno una presenza ormonale maschile più forte, impattante, tendenzialmente hanno capacità più orientanti, di protezione.
Il maschio custodisce il sacro talento del mantenimento della forza vitale e il fatto di desiderare di riprodursi come un modo per custodire la vita.
Entrambi sviluppano tessuti e muscoli in modo specifico: il muscolo per l’uomo è più verso la forza, per la donna è più incline alla flessibilità, e lo stesso vale per gli occhi, come abbiamo detto.
Il talento sacro della madre è il suo potere di custodire e far crescer e la vita. La donna ha la capacità di prendere qualcosa di piccolo, farlo crescere e diventare altro. Anche le donne in carriera fanno questo con il loro lavoro, prendono un’idea, la nutrono e la fanno crescere e diventare qualcosa. La voglia di andare avanti nella vita, poi, è un’attitudine maschile.
Questi sono i due talenti più forti.
Nella comunicazione intervengono background totalmente diversi gli uni dagli altri, ciascuno ha il suo, specifico, fatto di bisogni e richieste da soddisfare.
Per la donna è più importante la relazione, il sentirsi ascoltata, il creare una relazione, il dare risalto al cuore, per lei è importante riconoscere le emozioni e tirarle fuori. Se nel clan c’è un malumore, un‘emozione problematica lei affina il suo sesto senso per cercare di capire a livello sottile cosa ci sia. A lei basta l’ascolto, ma l’uomo, nella sua facoltà orientante, decisionale, dinamica, la prima cosa che fa è cercare una soluzione, dandole quel consiglio, giudizio, soluzione non richiesti, e questo la manda immediatamente in chiusura. Per noi donne una frase è fatta di mille parole, sensazioni, chiediamo ai nostri partner cosa sentono, cosa provano a livello emozionale, ma loro non sanno cosa rispondere, a meno che non siano stati educati in questa direzione. Non hanno questa esigenza biologica.
Il femminile, invece, ha bisogno di essere ascoltato, di relazionarsi, di nutrirsi di questo, raramente ha bisogno di consigli o di atti pratici perché poi risolve diversamente.
Non c’è chiarezza nel manifestare i propri specifici bisogni, uomini e donne hanno esigenze diverse. Un libro di Erika Poli sull’anatomia della coppia spiega che il maschio è strutturato come se pensasse a scatole, con un pensiero alla volta, ciò che lo rende molto adatto alla meditazione zen. È come se dovesse aprire una scatola per volta, il suo cervello è più grande ed è come se i collegamenti neuronali impiegassero più tempo. La donna, dal canto suo, ha un cervello più piccolo ma con connessioni molto più veloci ed è come se riuscisse ad aprire trenta scatole contemporaneamente. Perciò sono portate a intessere, a fare, loro devono riuscire sufficientemente a controllare ogni livello, nutrire il bambino, guardare l’altro, vedere che le relazioni siano a posto e se c’è qualche pericolo nei paraggi.Alle donne raramente riesce fare la meditazione zen.
L’uomo ha anche una nothing box, una scatola in cui non c’è assolutamente nulla, per cui è in grado di stare momenti interi senza pensare a nulla, e la Biologia gli va incontro in questo. Alla donna che gli chiede “cosa stai pensando”, lui risponde “niente”. Questo è impensabile per la donna, che, mentre gli fa questa domanda, ne sta già formulando altre venti! I bisogni di una donna sono relazionali ed emozionali e non si capacita che dall’altra parte non ci sia questo.
Destrimani e mancini però hanno capacità diverse.
A livelli profondi, arcaici, e vi prego di prendere queste parole con le pinze, cosa cerca l’uomo nella partner? La tendenza è sempre quella di cercare la discendenza, garantire che il patrimonio genetico possa andare avanti, che non vuol dire che se una donna non possa o non voglia avere figli verrà messa da parte!
Altra cosa importante per lui è il territorio dove poter manifestare capacità e talenti. Per l’uomo è la parte lavorativa che fa il bello e il cattivo tempo perché anticamente il suo lavoro era quello di procacciare cibo e proteggere dai nemici.
Il fatto che l’uomo porti la sua attenzione sul sedere e il seno della donna viene pure da una richiesta arcaica: il seno può nutrire un’eventuale discendenza, il fondoschiena e i fianchi larghi indicano la riserva di grasso utile per nutrire un feto. Tutto questo perché faciliti la riproduzione.
E cosa cerca una donna nella coppia? La sicurezza per il compito sacro di portare avanti la vita dove l’accudimento dei cuccioli (gli esseri umani sono mammiferi che restano per anni attaccati alla mamma) richiede un impiego importante di presenza. Per questo lei cerca la protezione per sé e per i cuccioli. A parità di interesse tra due uomini una donna sceglierà sempre quello in grado di offrirle la maggiore garanzia di stabilità e di sicurezza. Non è un caso il modo di dire “le donne guardano solo ai soldi”.
La donna è strutturata per avere più bisogni ed esigenze perché ha un compito complesso. Inoltre, è importante per lei vedere che è la regina per l’uomo che ha scelto di avere accanto, deve sapere di essere riconosciuta dal suo uomo davanti a tutto il resto. Questo la porta a dare molta importanza al matrimonio perché è come dichiarare di far parte di quel clan, dove c’è un re ed è lei la regina. È il motivo per cui le donne non reggono a lungo il gioco di essere amanti perché non sanno più qual sia la loro identità.
Noi donne dobbiamo essere riconosciute rispetto al nostro partner e a chi siamo. A questo si aggiunge l’importanza di una presenza sessuale piacevole per il bisogno del contatto fisico, utile anche per portare avanti la specie.
Biologicamente siamo fatti per riprodurci, la vita spinge alla vita, per questo gli impulsi sessuali sono tra i più forti, i più impossibili da domare, non si possono comandare.
Poi, grazie all’evoluzione, siamo fatti anche per stare insieme in armonia, in bellezza, ciò che favorisce la vita in generale, perché crea e genera comunque qualcosa, non necessariamente i figli.
Siamo fatti per comunicare, questo piace a noi donne perché ci fa vedere se ci sono pericoli, disfunzioni nella famiglia e nella comunità.
Quando parliamo cuore a cuore con chi ci sentiamo compresi, abbiamo uno scambio reale, questo ci dà una scarica importante. Il problema sorge quando a livello di relazione non riusciamo a fare nostro il presupposto che siamo esseri con bisogni e obiettivi totalmente diversi.
Se l’uomo dice “ho perso il lavoro” la donna va in panico perché dice “dov’è la mia sicurezza?”, laddove l’uomo, invece, si domanda “dov’è il mio valore?”, “ho perso parte della mia identità, del mio territorio”.
Capire che ci sono bisogni diversi da entrambe le parti fa uscire dalla comunicazione sbagliata.
Ci sono coppie che sono separate perché avevano dato per scontate alcune richieste. Nessuno di loro aveva ragione o torto.
La soddisfazione delle donne è fare più cose diverse.
Il consiglio è questo: la donna ha esigenze emozionali, relazionali, di ascolto profondo, l’uomo è più sul problem solving ma non aspettatevi, donne, che la pensino come voi perché siete stati creati per fare cose diverse.
La comunicazione sta nel guardarsi e accettarsi nella propria specificità, La parità dei sessi non esiste, non ha senso, grazie a Dio. L’inganno è quando si fa un gioco di potere, ma la diversità è sacra.
Parlate di tutto in coppia, ma rimanete in ascolto o fate richieste ben precise, del tipo “ho solo bisogno di ascolto” oppure “vorrei un consiglio”.
Se il partner è arrabbiato e la partner gli chiede come si sente, lui si potrebbe anche infuriare. Bisogna comprendere che ci sono paletti biologici che predispongono a diversi tipi di percepito biologico.
Dentro a ogni uomo o donna ci sono sia ormoni maschili e femminili. Quando ci interfacciamo si mettono in gioco le proprie predisposizioni, più orientanti o più accoglienti.
L’invito è di non etichettare un sistema, siamo belle persone così come siamo e accettare chi siamo è il primo passo importante.
Allo stesso modo, l’omosessualità è un magnifico piano B della Natura, per trovare amore, come a dire “Se non riesco a trovare l’amore di cui ho bisogno e che mi fa bene al cuore cerco nell’altro sesso”. Questo è solo un programma bellissimo per cercare relazioni in grado di far crescere.
estratto della diretta con Yana K. Duskova Madonno
Kinesiologia emozionale RD, Kine4coaching, Insegnante metodo Quanti-Ka©, Shiatsu, Reflessologia auricolare