La Salute nei Piedi
Estratto della diretta con Roberto Menghini
Fisioterapista, osteopata, riflessologo, esperto della Medicina Unificante di Nader Butto
I piedi ci garantiscono l’equilibrio. Sembra scontato ma ci permettono di avere una posizione nella vita. Questo poi è ciò che spesso ci fa andare in crisi, lo vediamo dagli atteggiamenti di compenso di quando ci appoggiamo a destra e a sinistra.
Tutto quello che facciamo nella vita parte da un primo passo, iniziamo e finiamo la vita mediante un passo. La sacralità del piede! Per accedere in alcuni posti come le sinagoghe occorre togliersi le scarpe perché rappresentano la mente, qui non c’è da pensare ma da contemplare e stare scalzi permette di sentire il radicamento nel luogo.
Camminare scalzi aiuta a staccare la mente. Siamo stati educati con l’idea che se camminiamo scalzi prendiamo freddo. Questo è vero se siamo scarichi di energia per cui percepiamo di più il freddo ma, proprio per questo, abbiamo necessità di rimanere scalzi il più possibile.
Il piede è sacro, stare con le scarpe strette crea uno spostamento del pensiero. Il piede ha 7200 recettori podalici, quindi, riflessi, e rappresenta più di un quarto delle ossa del nostro corpo, ha un’importanza straordinaria, 50 ossa contro 208 del corpo. Il piede ci dà forza, energia, potere.
A livello simbolico, il piede è come il bastone, i benefici dipendono dall’utilizzo che se ne fa. La forma del piede è fatta a seme, i cinesi lo chiamano così. Ha la forma del rene, l’energia vitale, nel piede c’è, infatti, il punto rene 1, “la fontanella zampillante” mentre camminiamo muoviamo energia renale. La camminata, oltre a favorisce il ritorno venoso e arterioso, perché è la seconda pompa cardiaca, permette di usare l’energia che muoviamo.
Il piede ha il movimento elicoidale come il nostro Dna, si muove dal tallone fino al 5° dito e poi all’alluce per darci una direzione. Gesù si era chinato ai piedi degli apostoli, lavare i piedi per lavare l’anima.
Cosa troverai in questo articolo:
La forma del piede
Nella forma del piede possiamo leggere l’energia di base della persona.
Prendiamone qualcuna come esempio.
Il piede greco ha il “dito di Venere”, il secondo dito più lungo, la vela greca, che permette di capire se è il primo dito più corto o il secondo più lungo e stabilire quale è dominante. Se il secondo dito è più lungo potrebbe indicare una persona un po’ ipocondriaca, ma anche che ha difficoltà a gestire le situazioni. In un bambino il secondo dito molto lungo indica che ha un ritmo più lento al mattino, ed è un po’ ansioso. I piedi già indicano le caratteristiche di un bambino e le strategie da usare a suo vantaggio.
Il piede egizio ha l’alluce più lungo, ma anche il tipo di alluce dà indicazioni importanti perché rappresenta la persona. Qui la persona ha una buona personalità. Se l’alluce è lungo la persona sdrammatizza e va avanti, ma nelle contrarietà perde energia, perciò deve sempre sdrammatizzare nella vita perché questo gli dà la carica per andare avanti.
Alcuni bambini, alla nascita, hanno le dita tutte uguali (come il piede romano) ma poi il piede, via via si va caratterizzando anche in base alla prevalenza del foglietto embrionale.
La morfologia del piede non cambia nella vita ma può modificarsi in base al lavoro su sé stessi.
La forma del piede e le caratteristiche poi caratteriali e comportamentali le prendiamo dai genitori e se abbiamo un piede di una certa forma è perché la nostra anima ha necessità di quel tipo di forma per adempiere al suo progetto della vita.
Il piede piatto, in un ragazzo che riesce a fare di tutto e non ha problemi. non va toccato, per non alterare il suo processo, proprio per il fatto che è la caratteristica di cui ha bisogno.
Ricordiamoci che in Natura non c’è nulla di uguale!
La respirazione
Mentre faccio i trattamenti insegno a anche a respirare perché non lo facciamo in maniera corretta. Non esiste solo la respirazione naso-bocca ma anche quella naso-naso grazie alla quale lavoriamo anche con la nostra parte frontale che attiva il sistema del potere decisionale. Il lobo frontale è importantissimo e la respirazione è fondamentale.
È frequente la callosità sul primo dito la cui parte mediale rappresenta proprio il naso.
I tre turbinati danno tre tipologie di informazioni utili, infatti, ciascuno è responsabile di una percezione di allarme dall’esterno: il primo, quello più vicino, attiva il rene (attacco/fuga); il secondo turbinato lavora sul sistema digestivo, sul vago, tutta la parte dello stomaco che permette di capire se il cibo è buono; il terzo turbinato è legato al sistema cardiaco.
Alcuni studi hanno dimostrato che se si perde l’olfatto nel giro di 5-6 anni si può giungere alla morte perché si perde l’istinto di sopravvivenza.
La callosità sul primo dito del piede fa capire che c’è una tensione e che la persona non si sente libera di respirare nella vita.
I calli non si formano con le scarpe!
I bambini non hanno calli perché sono spensierati e non devono sostenere grandi responsabilità.
Il callo è una congestione energetica che non esprime. Segnala una rabbia (emozione che ci permette di mantenere le distanze quando ne abbiamo bisogno, funzionale alla vita, come la paura). Dove la rabbia spinge l’organo paga. Se ho una rabbia perché ho paura di essere cattivo perché mi hanno insegnato che devo essere buono, allora, ho una rabbia nella paura, per cui avrò la rabbia/callo nel 5° dito. La rabbia contrae dove il corpo non riesce ad esprimere un sentimento.
Le callosità parlano di una congestione o comunque di una restrizione energetica di quell’organo o di quella zona.
Attraverso il piede già si comprende il disagio, poi dipende anche dal colore, dallo spessore, dalla profondità del callo, che può anche essere più yin o più yang.
Il callo esce quando io non esprimo l’emozione, il percepito. Se mi arrabbio a tavola in famiglia, uscirà un callo sulla linea dello stomaco, legata alla digestione e alla famiglia.
La persona non si accorge che un’emozione congelata ha generato un certo attrito.
Vedo impiegati sedentari con calli devastanti e operai che lavorano in piedi e pure con le scarpe antiinfortunistiche che non ne hanno mezzo.
Se non si va a rimuovere la spina irritativa che ha generato quel disagio il callo rimane lì.
Dico sempre “finché il corpo butta fuori inchinati e ringrazia”, se arriva il momento in cui non lo fa vuol dire che il corpo sta implodendo. Ricordiamoci che tutto quello che non si esprime si imprime.
Il disagio si evidenzia anche attraverso le scarpe nuove che ci macchiano il piede solo in alcune parti indicando un’acidosi che assorbe il colore e richiama l’attenzione.
Lo stesso vale per chi fa la camminata sui carboni ardenti: le zone che vengono sollecitate senza presenza sono quelle più soggette a fare le bolle. Queste ultime sono diverse dai calli, due modalità di reazione comportamentale biologiche diverse. I bambini fanno le vesciche, che contengono acqua e indicano la paura, il rene che spinge.
Il bambino non può fare il callo perché non ha il giudizio e le sovrastrutture dell’adulto.
Rabbia e ingiustizia hanno a che fare col callo, la vescica con la paura.
Togliere il dolore prima di tutto
Quando c’è un dolore, è necessario eliminarlo perché altera l’umore. Poi si può indagare sulle cause a monte. Il callo e l’occhio di pernice vanno tolti se fanno male.
L’occhio di pernice è un callo più profondo, è un aspetto yang, bruciante, profondo, preciso, arriva tra il 4° e il 5° dito, nella zona della spalla e del polmone, dell’orecchio (“sono stanco di sentire tutti i giorni le stesse cose”). Anche la zona va compresa: se più verso destra, indica “qualcosa che mi è stata detta e che mi ha fatto star male”, se è più a sinistra è “qualcosa che mi aspettavo di sentirmi dire e non mi è stato detto”.
Spesso basta qualche accorgimento per migliorare le cose.
Il tallone rappresenta il primo passo della vita, indica il dover tornare sui propri passi per mettere ordine in qualcosa che andava fatto prima.
Alluce valgo
È ereditario nel percepito, è nel comportamento acquisito attraverso le informazioni trasmesse dalla famiglia. Se mio padre ha la pressione alta e io mi comporto come lui non posso aspettarmi un sintomo diverso.
L’alluce valgo si forma dai 7 ai 14 anni, da un’informazione, proveniente da genitori o nonni, che impedisce di vivere e di seguire la propria direzione nella vita perché l’alluce dà la direzione. Probabilmente non si hanno chiari i propri obiettivi.
Se si interviene chirurgicamente sull’alluce valgo ma non si fa il lavoro per capire il motivo per cui è emerso, dopo 9 mesi, come un parto, si avrà una recidiva, una debolezza nella zona cervicale, a livello dello stomaco, della digestione, squilibri anche a livello posturale. Solitamente faccio questa domanda: cosa ha impedito di sistemare quella cosa?
L’alluce valgo mi impone le domande:
quanto valgo per me?
che valore mi do nel procedere, nel riuscire a esprimermi per chi sono e non per quello che gli altri vogliono vedere di me?
A volte si fanno scelte per non deludere i propri cari, e i piedi lo mostrano. Dogmi, moralità, credenze, a lungo andare, ci impediscono di vivere. Diventa difficile uscire dalle abitudini.
L’alluce valgo è diverso dal cipollotto, quest’ultimo viene dall’ansia, l’alluce valgo dalla rabbia.
È più facile lavorare sull’ansia (di solito, per qualcosa che deve avvenire), che sulla rabbia che, invece, fa guardare sempre dietro, e fa restare fermi nel “perché sono sfortunato”…
La vita è sentire le sollecitazioni, tutto è il profumo della vita.
I bambini dovrebbero andare per i campi a piedi nudi a far memoria. Alcuni bambini hanno il raffreddore perché vivono con i nonni.
I rossori
I rossori parlano sempre di una congestione ma inerente la circolazione. Un piede rosso nella parte alta e bianco, più chiaro, nella parte inferiore parla di una rabbia eccessiva in atto, come mani e piedi freddi, perché tutto il calore va verso l’alto.
Anche l’ipertensione indica lo stare troppo nella testa e un calore che va verso l’alto.
Quando il piede suda tanto…
Il sudore è voler scivolare via, sudare è una delle 4 esse della vita, con sonno, sesso, sorridere. Il sesso è inteso come relazione.
Il sudore permette di lasciar andare, mettere fuori qualcosa che dentro non va bene.
I 4 Consigli Flash di Roberto Menghini
Estratto della diretta con Roberto Menghini
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