La casa allo specchio
Estratto della diretta con Anna Franca Iannello
Architetto, esperto in Feng Shui
Cosa troverai in questo articolo:
Il feng shui
Feng shui significa vento e acqua, le due energie che in natura veicolano le informazioni e la vita. Il vento è assimilato all’energia legno, al seme che contiene l’informazione per la pianta, mentre l’acqua nutre il legno. Tutto è Energia ma anche Informazione.
L’origine del feng shui si perde nella notte dei tempi, sembra risalire a 4-5 millenni fa, in Cina, dicono. Nato in campo agricolo, dall’esigenza dei contadini di comprendere, osservando la Natura, il momento migliore per la semina e per la raccolta.
Siamo esseri multidimensionali e infiniti, il feng shui, parla del livello energetico della natura con tutti i suoi cicli, l’energia del giorno e della notte, delle stagioni e di tutto ciò che possiamo vedere e toccare, dinamiche che possiamo modificare. Il contadino di allora siamo oggi ognuno di noi con l’esigenza di comprendere il momento in cui ci troviamo, il luogo in cui agiamo, e mettere insieme sia lo spazio che il tempo proprio perché queste due dimensioni descrivono tutto ciò di cui possiamo fare esperienza. Lo spazio ci parla della nostra relazione con le radici, il chi terrestre, il tempo ci parla della nostra relazione col chi celeste, un’energia legata alla progettualità che ci collega a una dimensione più elevata. La cosa meravigliosa è che in mezzo al chi terrestre e a quello celeste c’è il chi umano, che si esprime attraverso la volontà. Ci possiamo trovare nel luogo migliore nel momento più opportuno ma senza l’intervento delle nostre volontà nulla si muove.
Gli strumenti del feng shui ci permettono di comprendere meglio noi stessi, il contesto nel quale agiamo, dallo spazio più vicino a noi quello più esteso e, poi, di modulare le nostre azioni rispetto alle informazioni che ci arrivano.
Il feng shui ci dà la possibilità di sapere quali energie ci possono essere di supporto.
Il simile attira il simile è una legge di natura trasversale, emettiamo e riceviamo energia, attraiamo e veniamo in contatto con situazioni simili a quelli che sono i venti in un certo momento.
Quanto racconta una casa di noi?
La casa descrive noi stessi ma anche la società. Un esempio. Negli anni Settanta, l’impianto degli appartamenti, in generale, era ingresso, corridoio, stanze a destra e a sinistra, salone-bene rigorosamente chiuso e lucidato, cucina molto più piccola nonostante vi si svolgesse il grosso della vita. Un impianto simile ci parla di una parte intima molto protetta, un salone importante per dare un’immagine di perfezione.
Oggi, al contrario, sono diffusi i mega open space dove all’ingresso già troviamo la cucina con i fuochi esposti. Oggi abbiamo un tutto-esposto, tutto-manifesto, la vita privata non è protetta, ma tutto viene sbandierato.
La casa, nella struttura, è un ottimo specchio della società, ma è chiaro che ognuno di noi attrae la casa con cui entra maggiormente in risonanza. Siamo condotti naturalmente verso case e ambienti affini a noi.
Quando si cambia casa…
Prima di cambiare casa è bene guardarsi allo specchio.
Prima che la casa sia uno specchio per la nostra vita è bene che quest’ultima venga messa davanti allo specchio. Dovremmo comprendere quali settori della vita richiedono un’armonizzazione, perché siamo emettitori e ricevitori e, se perdiamo le occasioni di armonizzare le dissonanze della vita dovute agli spostamenti, ce le porteremo dietro ovunque andremo. Perciò, il cambio di casa potrebbe essere l’opportunità per fare una specie di check, di reset della nostra vita domandandoci se gli ambiti della nostra vita sono soddisfacenti, cosa si può armonizzare e cosa no. Possiamo cambiare casa per qualsiasi motivo ma, a ogni passaggio, sarebbe bene chiudere nel modo migliore la relazione con qualcuno o con la casa, per non portarci dietro i problemi amplificati.
Dopo esserci guardati noi allo specchio può essere utile mettere la casa allo specchio per vedere cosa ci restituisce. Ogni settore di casa ha un punto riflesso, specifico che riguarda un settore particolare della nostra vita. È la riflessologia dello spazio e ha la stessa logica di quella plantare (a ogni punto della pianta del piede corrisponde una specifica parte del corpo).
Attraverso lo strumento del bagua (le 8 case) a partire dal riferimento delle direzioni cardinali più quelle secondarie, possiamo comprendere se i settori collegati al padre, alla madre, al primo figlio, alla prima figlia, alla ricchezza, alle relazioni godono di buona salute, cioè se ricevono sufficiente energia, oppure se sono in fase di scarico (un bagno buio, un ripostiglio disordinato…).
Ecco uno specchio della nostra vita attraverso la casa.
Il bagua non si riferisce solo ai ruoli ma anche agli organi del corpo.
Una instabilità al centro della casa può essere collegata a problemi al cuore. La casa aiuta a mettere in evidenza una problematica di chi la abita.
Il punto centrale della casa si riferisce alla relazione e alla capacità di scambio.
Viviamo dinamiche in maniera ripetuta ma potrebbe essere trovata una risposta attraverso la carta energetica personale per esplorare le relazioni con la casa, se sono di sostegno oppure no.
Dalla casa si possono percepire disagi che si possono trasformare in sintomi, ma il passaggio è sempre guardarsi allo specchio.
Se ci evolviamo, la nostra casa può non starci più bene.
La casa non può cambiare la persona ma sicuramente può enfatizzare le situazioni della nostra vita.
Come regolarsi con gli oggetti vecchi?
Tutto ha energia. Rispetto al momento del cambio casa, devo chiedermi se quell’oggetto ha qualcosa da raccontarmi, che emozioni mi evoca…
C’è una qualità energetica molto interessante remove, o destroy che ci fa individuare ciò che non serve e fa parte dell’alternanza delle qualità energetiche nei vari giorni. Ci sono calendari che descrivono le 5 energie e la qualità energetica giorno per giorno e ora per ora. Si potrebbe individuare uno di questi giorni per essere agevolati nel distacco.
Se un oggetto antico ha delle memorie, devo chiedermi se mi appartengono e che legame hanno con me. In Natura non esiste positivo o negativo ma la relazione tra la persona e l’oggetto, la circostanza, che è ciò che fa la differenza.
In un cambio casa è bene far entrare energie nuove, e per farlo bisogna eliminare ciò che non serve. Siamo troppo affezionati ai ricordi anche tristi, dobbiamo in qualche modo allontanarci da memorie pesanti, non per l’oggetto in sé ma per la relazione che creiamo noi con quell’oggetto. Chiediamoci: questo oggetto mi rende felice? Mi evoca ricordi belli? Se si, posiamo portarlo per noi, altrimenti è bene lasciarlo.
Una buona strategia potrebbe essere creare una “zona di attesa” dove mettere quegli oggetti o situazioni che abbiamo difficoltà a lasciare pur sapendo che nel futuro non ci saranno di aiuto. Per evitare blocchi, quindi, è meglio creare una zona franca dove parcheggiarli, anche idealmente, per prenderci il tempo necessario per decidere.
Gli animali hanno una connessione molto forte con le energie della natura. I gatti prediligono zone problematiche, i cani seguono un’altra linea. Per il feng shui il gatto risponde all’energia legno, il cane all’energia terra, per essere estremamente sintetici…
Tuttavia, i nostri animali domestici devono essere lasciati liberi di scegliere dove posizionarsi.
Se si è costretti a traslocare per lavoro o altri motivi…
Tutto ciò che ci capita nella vita per un apparente caso l’abbiamo attratto noi per fare esperienza, Ciò presuppone una grande responsabilità e un grande potere che non possiamo delegare a un oggetto poiché tutto passa attraverso la nostra consapevolezza.
Quanto ci accade ha sempre un dono per noi, qual è?
Una musica agisce armonizzando, ci aiuta a entrare in un mood che ci fa comprendere meglio, ma tutto è nella consapevolezza.
La formula magica siamo noi stessi!
Provate a ripetere la parola messaggio per tre volte, poi ripetiamola più lentamente, ricaverete la parola me-saggio, cioè “una parte di me mi sta restituendo un’informazione”, ciò che possiamo comprendere attraverso lo specchio o mettendoci noi allo specchio, oppure usando la casa come specchio.
Se siamo in una situazione di armonia e di serenità e se le scelte sono in coerenza con la nostra visione e con le energie di quel momento quasi non ci accorgiamo di vivere, le cose sono fluide facili, facciamo le scelte migliori per noi. Se invece qualcosa si inceppa è possibile che stiamo vivendo un’energia che non ci supporta. Qui entra in gioco l’aiuto che si può dare perché la persona consapevolizzi il momento che sta vivendo facendo in modo che esca dal ruolo di vittima e si renda protagonista della sua vita attraverso la comprensione delle energie di supporto, per focalizzarle al meglio e modulare quelle che non lo sono.
In Natura tutto è ciclico e le energie si avvicendano nella descrizione più completa possibile di un evento attraverso il chi celeste e il chi terrestre. Quando nasciamo siamo come pellicole vergini che prendono un’energia che piove sulla terra, perciò, conoscendo anno, mese, giorno e ora di nascita è possibile scrivere una vera e propria carta energetica, come fosse una radiografia energetica che permette di decodificare non solo le energie della nostra costituzione energetica ma anche quelle che vivremo, ma soprattutto quali delle 5 energie sono utili e importanti per noi fino ad arrivare alle direzioni di supporto per una persona. La casa della vita descrive non solo la relazione con quella casa ma anche i punti salienti, quelli che ci segnano per la vita e, poi, la descrizione di tutte le energie che attraverseremo, se in un certo momento c’è un’energia di supporto oppure no, se ci agevola nei progressi o blocchi.
Questo strumento è di grande aiuto perché porta maggiore chiarezza e questo consente di intravedere le azioni da fare, anche in relazione alla casa.
Se si vuole cambiare casa e si è in un’energia non di supporto suggerisco di fermarsi, guardarsi allo specchio e valutare se ci sono le condizioni per farlo. Questo perché il cambio casa è già di per sé un grosso investimento energetico, per cui conoscere le energie diventa cruciale.
E questo vale per le decisioni riguardo alla casa ma anche all’aspetto lavorativo.
La casa con la muffa rispecchia un’energia stagnante, dove c’è una permanenza dell’acqua che non riesce a essere smaltita né dall’apparato murario né dalla ventilazione. Anche nei luoghi dove c’è grande escursione termica tra esterno e interno ci può essere la muffa. Si può intervenire in tanti modi per rendere vitali questi luoghi, anche grazie ai microorganismi.
L’entropia, definita come la misura del grado di disordine, è destinata ad aumentare in un sistema chiuso, impermeabile, come quello in cui cresce la muffa. Il gioco è rendere il sistema traspirante, in modo che la muffa possa diminuire un sistema aperto allo scambio, alle relazioni, ai punti di vista diversa. Aprire la connessione, compreso le pareti di casa, che devono respirare. Ci sono modi, come con i microorganismi, che facilitano tutto questo.
Se c’è un ambito della nostra vita che si è inceppato, il lavoro, la casa, è inutile perseguire in una direzione che potrebbe essere non quella giusta. Quando ci perdiamo per strada non acceleriamo, ma ci fermiamo e chiediamo informazioni.
Estratto della diretta con Anna Franca Iannello
Architetto, esperto in Feng Shui
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