L’autoguarigione possibile
estratto della diretta con il dottor Giovanni Conati
La guarigione è esclusivamente autoguarigione. Ed è possibile!
Purtroppo le persone in grado di affrontare un percorso di autoguarigione sono pochissime
La prima cosa da fare è “imparare a parlare”, nel senso del tipo di parole da usare. Nel linguaggio comune, infatti, si usano termini che solo apparentemente sono sinonimi.
Chi viene da me è esortato a imparare ad ascoltarsi per correggere il modo di parlare. Siamo creatori della nostra realtà, perciò una parola “sbagliata” crea una realtà indesiderata! Quando ci si incomincia ad ascoltare si apprezza subito la possibilità impagabile di tacere per via delle tante stupidaggini dette di cui ci si rende conto.
La musica delle sfere esaltazione di Pitagora è il silenzio, impagabile. Nel mio ambiente molte espressioni sono proprio proibite, quelle che esprimono opinioni, credenze, come “mi hanno detto”, “ho sentito dire…”, “il medico / la tv ha detto…”, “ho letto nel giornale…”.
Nel mio programma non si devono fare domande ma nemmeno proporre o chiedere aiuto. Ciascuno è per sé stesso l’operatore, mentre l’accompagnatore indica solo la strada.
Non amo parlare, non sono un oratore… Quando mi fanno delle domande rimango sorpreso di questo, sono abituato a fare non a parlare…
Una persona intelligente ha sempre qualcosa da non dire.
Ci sono imprecisioni o contraddizioni nei termini usati. Ad esempio, curare e guarire, utilizzati come sinonimi ma che non lo sono affatto, nella pratica, infatti, hanno conclusioni opposte, neanche simili. Faccio sempre riferimento a Budda secondo cui la cura impedisce la guarigione quando addirittura non causa la morte della persona sofferente! Il decesso per cause iatrogene, ad esempio, incide del 35% nelle statistiche di morte prematura. Bruce Lipton lo ha insegnato nelle sue popolari conferenze sull’epigenetica, lui, un biologo cellulare.
La guarigione è certa ed è anche certo che non esiste il guaritore. Non ci si può vantare di essere un operatore di guarigione. Come dice Budda, la guarigione è solo una questione di coscienza del malato ed è unica nonostante i tanti tipi di malattie definiti dalla sanità pubblica e privata.
Cosa troverai in questo articolo:
Chi va verso la coscienza di sé guarisce
L’autoguarigione è soprattutto un atto di volontà del sofferente che decide di prendersi cura di sé, non della malattia. Questo è fondamentale.
Curare una malattia è una delega incosciente a farmaci, a guaritori, a medici, a pratiche di vario tipo. Quando si ha un disagio, si riconosce il male e gli si dà forza, ecco che la cura, generalmente, crea la cronicità.
La differenza tra curare e guarire: con la cura non si guarisce, tutto qua. Non si devono confondere questi due termini!
Ripeto, la guarigione è un’autoguarigione ed è possibile, ma a tre condizioni. La prima è che la persona sofferente abbia il proposito di guarire, poi, che obbedisca senza condizioni alla sua guida, e, infine, importante, è che abbia un progetto di vita. Senza questi tre elementi non c’è guarigione.
Una sezione del mio programma è dedicata ai vantaggi secondari nell’essere ammalato, che portano a non voler guarire, perché altrimenti si perderebbero alcune condizioni di tipo pratico e psicologico.
Chi vuole guarire deve sapere perché vuole guarire. E non si deve preoccupare del come.
Chi vuole guarire esprime il proposito CHE.
E deve sapere PERCHÉ, che rappresenta il progetto di vita.
Chi è ammalato cerca soluzioni che non troverà mai perché IL COME avviene la guarigione dipende da forze esterne a noi, del campo spirituale, un terreno difficile da praticare.
Chi vuole guarire deve assumersi delle responsabilità, è una questione di coscienza e coerenza, di scelta per cui “adesso penso io alla mia vita, vado a vedere perché ho questi disagi e li risolvo io, non un altro!”.
ll malato si deve preoccupare del che e del perché, non si deve preoccupare di come avviene la guarigione.
Senza il proposito non c’è guarigione, inutile andare in cerca di medicine e palliativi vari. La realizzazione del proposito dipende da energie superiori che non appartengono né al malato né al suo accompagnatore. Nel lavoro che propongo ci sono delle invocazioni specifiche. Il disagio non si cura, il caos mentale nel corpo diventa dolore, malattie, disfunzioni di tipo organico. Secondo la Prima Legge biologica, psiche cervello e organo sono connessi, la manifestazione è una soluzione biologica sensata.
I disagi nascono nel mondo sottile, il corpo ne riceve i segnali. È lo spirito che crea la materia (Giordano Bruno).
La psiche è il mondo sottile, il cervello fa da mediatore, il corpo è quello che vibra.
Nel mio programma non ci sono mai stati fallimenti proprio per l’enfasi preliminare sulla verifica del proposito di guarire nella concretezza dei fatti non a parole. Se manca la verifica del proposito nascono problemi. Quanto affermo l’ho verificato nella mia esperienza professionale.
Siamo uno spirito che occupa temporaneamente il corpo, questo è ormai assodato. La morte è un passaggio, una benedizione, mentre la paura di morire è stata indotta per promuovere l’inferno, il timore delle punizioni.
Uno dei problemi è l’identificazione con la propria malattia. La persona diventa il male autoetichettandosi con quanto dicono ai dottori. È noto ormai che l’osservatore modifica l’osservato, la fisica e la medicina quantistica.
Guarisci quando prendi coscienza di te e ti ricordi di chi sei (spirito, figlio di Dio) perché arrivi alla Coscienza, dove non esistono problemi, né sociali, né economici né relazionali, dove sei davvero libero da tutto e da tutti.
Le medicine le bandisco, non servono.
Hamer e le 5 Leggi biologiche, la psicologia transgenerazionale alla base della biodecodificazione, la legge dello sdoppiamento del tempo, la Quarta via di Gurdjieff, tutto questo fa parte del mio programma. La biografia determina la biologia perciò diventa necessario risalire agli antenati quando i conflitti durano per più generazioni.
L’autoguarigione implica svariati fattori, ci sono da considerare le costellazioni schizofreniche, e altre cose, tuttavia, la conoscenza non è determinante.
Talvolta l’essere istruiti o colti diventa di gran lunga più condizionante rispetto al non possedere alcuna formazione specifica. Le persone più impossibili da trattare, infatti, sono gli infermieri, i maestri e tutti coloro che tendono a rimanere incastrati nelle loro conoscenze bloccandosi la strada per la guarigione.
Ero in fin di vita, anche per via di cure inadatte, allora ho cominciato a sperimentare ciò che propongo nel mio programma fino a comprendere quanto l’essenza dell’autoguarigione sia la coscienza e la coerenza, il cammino della virtù, del taoismo (Tao te ching), e non tanto le conoscenze.
Coerenza è essere virtuoso, praticare ciò che sai.
Come fai a guarire se stai mentendo a te stesso?
Disimparando si fa…
Il mio percorso è un programma verso l’autocoscienza.
L’autoguarigione non è una medicina è definita, è un’arte umanistica, basata sulla logica, su termini comuni, nessun parolone, ciò che capirebbe anche un bambino. Il problema è quando si crede di sapere. Gran parte di ciò che sappiamo è il fare. Si tratta di disimparare, bisogna arrivare a non sapere nulla.
Quando sei cosciente di essere niente sei infinito, nel punto zero (legge dello sdoppiamento del tempo).
Viviamo tutti ipnotizzati, siamo uomini meccanici come Gurdjieff afferma ne La Quarta Via. Possiamo venirne fuori soltanto con il ricordo di chi siamo e andando verso di sé non fuori.
La pratica di autoguarigione non ha fallimenti né danni. Ho visto guarire persone con patologie gravi.
La guarigione inizia quando smetti le cure, per molte persone è stato così,
Il corpo è perfetto va solo rispettato.
La dieta, ad esempio, è una violenza al corpo che non la accetta perché è molto più saggio di noi.
Le forze del male
Tutte le civiltà dell’antichità hanno affermato che il mondo non ha problemi tranne uno, l’assoggettamento alle forze del male. Le abbiamo davanti agli occhi e non ce ne accorgiamo. Sono tutte le istituzioni.
Gurdjieff sostiene che quando siamo vicini al creatore non abbiamo bisogno di leggi e che il continuo legiferare indica che ci troviamo nel punto più lontano dalla creazione, dalla nostra essenza comune. Risolto questo unico problema non ci sono più problemi!
Siamo prigionieri delle quattro forze del male: le istituzioni, che rispettiamo e che crediamo siano al nostro servizio, la scienza (la più terribile), la religione, la politica e l’economia.
Queste istituzioni insieme ci hanno imprigionati rendendoci infelici, ammalati, pieni di paura e di vergogna, Tutto questo si traduce nel fatto che non abbiamo vibrazioni sufficienti per arrivare alla coscienza, dove è la soluzione.
Siamo in un livello vibrazionale che porta l’umanità all’estinzione se non arriva alla Coscienza. Questa Nuova era in cui ci troviamo, profetizzata anche dai Maya, prevede il crollo dei cavalieri dell’Apocalisse. Questi ultimi sono soggetti alla precessione del ciclo degli equinozi, un periodo cosmico che dura circa 26mila anni fatto di 5 cicli.
Non ci sono altri problemi se non quelli indotti dai cavalieri dell’Apocalisse che non consentono di far nulla. Ogni volta che ti confronti con loro è sempre un “non puoi”: la scienza ti dice non puoi fare quello che vuoi perché non sai, e così l’economia, la politica e la religione, in modo tale da farti rimanere loro prigioniero. Anche qui diventa indispensabile arrivare al ricordo di sé e uscire dal controllo delle forze del male che ci mantiene alle vibrazioni lente, sotto i 200 della scala del dottor David Hawkins.
Un livello di vibrazione oltre i 200 ci conduce nel potere della coscienza. Poi, il cambiamento avviene quando hai il coraggio di cambiare e uscire dalla gabbia, e ciascuno deve farlo per sé. Non si può aiutare nessuno e nessuno può chiedere aiuto perché è come mettersi sotto qualcuno, è come andare a chiedere un prestito in banca…
Il discorso delle forze del male è molto ampio. La strategia è imporre di credere, o sei coscienza o non sei, non esisti. Gurdjieff dice che l’umanità è concime per il pianeta.
Non sappiamo mai chi siamo, abbiamo molteplici io. Andatevi a leggere Gurdjieff!
estratto della diretta con il dottor Giovanni Conati