Nutrizione: stile di vita e dis-educazione
estratto della diretta con Flavio Leonori
Nutrizionista, Health Coach, Relatore, Docente
Il corpo umano è una macchina perfetta, anche la Natura lo è, ma l’essere umano è così piccolo e così incapace di vedersi tale da voler stravolgere sia il corpo umano che la natura nel quale è immerso. Questo è il problema di fondo, quando il corpo urla un malessere è perché c’è un distacco dalla propria natura e dal proprio modo di essere in contatto con ciò che ci circonda.
Siamo passati dall’essere l’animale più evoluto del pianeta a quello più malato perché stiamo vivendo, purtroppo, proprio in questo periodo storico la più grande catastrofe sanitaria nella storia dell’umanità in relazione alla condizione dell’essere umano, fisica, psichica, emotiva. Parlo di disadattamento perché non abbiamo mai vissuto nella nostra storia evolutiva cambiamenti così radicali e veloci di quelli degli ultimi 50 anni. Tutti i cambiamenti sono sempre stati estremamente diluiti nel tempo per darci modo di assimilarli, ma in questi ultimi tempi sono stati tali da aver creato grossi squilibri e l’incapacità di trovarne uno.
È questa la realtà ma dobbiamo trovare il modo di riuscire a vivere in modo naturale in una società artificiale.
Siamo qui a parlare attraverso dei social a dire come essi siano degli interferenti endocrini, dei motivi di infiammazione sistemica, ma questo è un compromesso che stiamo mettendo in pratica ai fini della divulgazione di contenuti. L’importante è utilizzarli in modo intelligente per quello che sono, strumenti da usare, senza farci usare da essi.
Cosa troverai in questo articolo:
Epigenetica, fisica quantistica, microbioma…
Tre sfere che stanno rivoluzionando la medicina in questi ultimi anni ma non ben recepiti dai vertici della sanità pubblica.
L’epigenetica è qualcosa che sta sopra alla genetica. I disturbi lievi o importanti hanno a che fare con l’epigenetica, nel senso che quello che facciamo vale più di quello che abbiamo nella genetica, come sostiene Bruce Lipton nel suo libro La Biologia delle credenze.
Faccio sempre questo esempio. La tastiera di un pianoforte è la genetica che ereditiamo, la musica che suoniamo è lo stile di vita, ciò che facciamo, l’epigenetica. Possiamo nascere anche con un tasto rotto ma se non lo molestiamo non si manifesta una malattia per la quale possiamo essere solo geneticamente predisposti. Ma se abbiamo una tastiera perfetta e la suoniamo in modo strampalato, rompiamo un tasto originariamente integro è nostra la responsabilità di aver creato un danno. Quindi ciò che facciamo conta più di quello che abbiamo ereditato. Si può dire che una malattia è esclusivamente genetica quando la si ha dalla nascita, se una malattia si sviluppa a 10, 30, 60 anni non si può dare la colpa ai geni ma al fatto di aver attivato una predisposizione a causa delle proprie azioni e comportamenti, il più delle volte involontari, lontani dalla Natura.
Le malattie familiari dipendono più dagli stessi comportamenti all’interno della famiglia che dallo stesso corredo genetico. Se da un lato questo ci dà la capacità di essere protagonisti della nostra vita, salute, malattia e di quanto creiamo, dall’altro, implica una grande responsabilità perché è più facile dare la colpa alla sfortuna, della casualità, al padreterno.
Questa è l’unica strada da percorrere anche nel caso di malattie importanti.
L’epigenetica fa comprendere che la Natura è benevola e che la malattia è l’unico modo che il corpo ha di comunicare con noi per indicarci la via del benessere. Purtroppo la medicina tradizionale si basa sul sintomo e questo spegne il messaggio del corpo e impedisce di ricercarne le cause, come se buttassimo via la spia del motore che segnala un guasto. Il risultato è che i messaggi diventano sempre più forti perché quelli precedenti sono rimasti inascoltati. E poi arrivano le patologie importanti. È chiaro che è più facile prendere la pasticca invece che modificare quei comportamenti che le hanno provocate. Succede poi che nella pigrizia ci ritroviamo a essere schiavi della farmacologia, una chiave importante dell’epigenetica.
Molti si trovano in estrema difficoltà ma diventa fondamentale assumersi la responsabilità del lavoro, della famiglia, delle relazioni che si hanno, tutto dipende da sé stessi. Anche se ci sono priorità che non possono essere trascurate è altrettanto vero che spesso non facciamo nulla per noi. Per come siamo stati educati e cresciuti abbiamo sviluppato un senso di responsabilità che va oltre, per via del senso del dovere, figlio del senso di colpa. Al tempo degli egiziani, la medicina del “farmaco” era per lo schiavo mentre la medicina del ceto abbiente era la rimozione delle cause.
Dobbiamo capire che prima di ogni altra cosa veniamo noi, ma tendiamo a pensare a tutt’altro che a noi stessi. Se stiamo bene noi siamo in grado di accudire, produrre, essere soddisfatti e tutto quanto va bene per noi. La ricerca del benessere deve avere la priorità.
Fisica quantistica
Siamo passati dalla fisica della materia alla fisica dell’energia. Tutto quanto riguarda la materia e l’illusione di conoscere il corpo umano è stato stravolto dalla fisica quantistica. Quando ci rendiamo conto che siamo energia vediamo che il cibo viene dopo l’ossigeno, e dopo le onde elettromagnetiche perché siamo in grado di assorbire dal sole e da madre terra un’energia infinitamente maggiore di quella che possiamo prendere dal cibo mentre viviamo in una società cibo-centrica, dove tutto si basa sull’economia con la medicina convenzionale, le case farmaceutiche che vendendo chimica non possono vendere energia. Mi domando, quando mai prenderà piede la medicina della fisica quantistica?
Possiamo mangiare bene quanto vogliamo ma se siamo sempre sotto una luce artificiale dentro casa, scollegati da madre terra perché indossiamo scarpe di gomma e nelle case abbiamo la messa a terra che ci isola con i pavimenti dal terreno, tutte queste situazioni importanti spesso impediscono il superamento di patologie o malesseri. Tutto è interconnesso, lo spazio apparentemente vuoto tra noi e l’altro è un pieno di onde.
Queste connessioni che vanno oltre la materia spaventano ma danno una prospettiva di guarigione completamente diversa.
Microbioma
Più che una flora, possiamo dire che è una fauna batterica quella che abbiamo nell’intestino, 100mila miliardi di cellule, 10 volte più di quelle del nostro corpo e del nostro corredo genetico, con cui viviamo in simbiosi al punto da essere noi loro ospiti e non il contrario. Fare la guerra a virus, batteri, funghi è inutile, piuttosto dobbiamo conviverci in equilibrio, prendere contatto col nostro intestino dove c’è la maggior parte del microbioma intestinale, ma ne abbiamo uno dell’apparato urogenitale, della bocca, della pelle…
Ora comprendiamo che lavare troppo la pelle è un danno perché andiamo a rimuovere costantemente il film batterico di protezione del corpo, abbiamo una nuvola di batteri intorno a noi come anche un campo magnetico. Ce ne accorgiamo quando siamo sfiniti nei centri commerciali perché il nostro campo magnetico incontra quelli, spesso depotenzianti, degli altri. È per questo che aiuta tantissimo frequentare persone energeticamente positive. Così come aiuta la consapevolezza del fatto che interagiamo con batteri in continuazione.
Cosa possiamo fare?
Educare il nostro sistema immunitario alla moltitudine di batteri che abbiamo, a stare in equilibrio e a nutrire quelli buoni, perché poi, è chiaro, che lo stress, l’inquinamento ambientale, il cibo artificiale, gli interferenti endocrini vanno a nutrire i batteri patogeni, per cui abbiamo la disbiosi intestinale, ad esempio, quando c’è una proliferazione di batteri patogeni. Tutto il sistema immunitario ne risente. Le allergie, le patologie autoimmuni, quelle degenerative affondano le loro radici in tutte queste problematiche. Ciò vale anche per il dimagrimento. Ci sono studi scientifici che hanno rilevato che mettere il microbioma di un topo magro in uno grasso lo fa dimagrire e viceversa. È la qualità dei batteri intestinali che agisce anche sul come vengono incanalate le energie assunte col cibo.
Oggi si fanno analisi di ogni tipo, siamo concentrati sulla mal-attia invece che sulla ben-attia.
L’invito è di evitare di buttare spazzatura nel corpo e di trattarlo come un tempio.
È molto diversa la vita di chi non è preoccupato di tutto. Non ci basta sentirci bene, dobbiamo rilevarlo da esami e dal medico! Che poi gli esami sono la fotografia di un momento della nostra vita che può cambiare dopo un po’, sono un pezzetto di una pellicola. Il sangue si modifica in continuazione: dopo una vacanza il sangue può risultare più alcalino perché abbiamo sviluppato endorfine, mentre guardiamo il telegiornale, invece, potrebbe risultare più acido, figuriamoci il microbioma, che pure si modifica in continuazione.
Come viviamo incide sullo stato di salute. Un test, un’ecografia non si possono chiamare prevenzione primaria né secondaria perché sono una diagnosi precoce dove si verifica un problema. La vera prevenzione primaria è lo stile di vita, che è diverso da persona a persona e nelle varie fasi della vita. Il punto è godersela la vita evitando la preoccupazione di verificare continuamente il proprio stato di salute, altrimenti, nonostante l’infinità di esami, di visite, di fatto, i problemi non si risolvono.
Ci sono molte persone che si sentono vive immergendosi in emozioni negative pur di sentire qualcosa perché, in caso contrario, avrebbero un vuoto assoluto.
Obesità
La valutiamo nel grasso corporeo, ci sono ancora parametri altezza-peso, ma il peso è fatto di tante cose, muscolo, grasso etc. Vedo persone con la gran parte del grasso a livello viscerale, che è quello più infiammatorio, che si accumula all’interno del corpo, nel fegato, nel cuore, nel pancreas. È stato scoperto che il tessuto adiposo funziona come una ghiandola endocrina, che produce citochine infiammatorie che scatenano una serie di reazioni che vanno a manifestarsi negli apparati dove si è più deboli o predisposti.
L’obesità è uno dei primi segnali dell’’infiammazione sistemica. E questo è il punto di partenza nella mia pratica professionale. Quando si riduce l’infiammazione, infatti, migliora il rapporto grasso-muscolo, diminuisce il peso e migliorano anche tante altre problematiche, si rafforza il sistema immunitario con un beneficio a 360°. E con il risultato non secondario del dimagrimento e del rimodellamento del corpo. Ma bisogna stare attenti a non perdere la massa muscolare, perché l’invecchiamento avviene per sarcopenia, lo svilimento sia anatomico che funzionale della massa muscolare. Quando si calano 10 chili non si deve perdere muscolo, altrimenti li si riprende con gli interessi. Mantenere la massa muscolare ringiovanisce. Chi è cadente, raggrinzito in viso è perché ha perso massa muscolare che, ripeto, va mantenuta con un’alimentazione corretta che punti a far scendere il grasso corporeo.
Consigli per sradicare le abitudini malsane
Il primo è dis-educarsi. Non serve educare i bambini ma gli educatori dei bambini, il dramma delle nostre scuole.
Educare purtroppo viene inteso nel senso di indottrinare. Ogni cosa che ci arriva dovrebbe, invece, essere interpretata attraverso il nostro senso critico, siamo diventati tutti conformisti e guai a essere diversi. Dovremmo sempre chiederci se per noi qualcosa è giusto o sbagliato, un discernimento che è da sempre la base dell’evoluzione sociale.
Ciò che ci viene trasmesso o imposto in questa società del profitto ha sempre una natura economica, per come mangiare, vestire, comportarsi, siamo schiavi di questo sistema.
Dobbiamo assolutamente sradicare tutto quanto ci è stato inculcato perché frutto di un sistema che ci manipola. Siamo portati a essere conformisti per non essere additati se usciamo dal gregge. Se non mettiamo in discussione tutto e scegliamo cosa va bene per noi viviamo la vita di altri.
Scegliamo, per ciò che ci è possibile, cercando di non avere contraccolpi per questo.
Cosa devo prendere se…
Dovremmo eliminare la tendenza al “cosa prendere”. Lo stesso sistema consumistico che ci fa ammalare è quello che ci fa chiedere cosa assumere per stare meglio.
Chiediti cosa togliere, piuttosto! L’azione fondamentale da fare è chiudere il rubinetto da tutti i fattori infiammatori, nutrizionali, ambientali, stressogeni… Non possiamo pensare che quanto sentiamo sui social possa essere adatto a tutti. Ognuno di noi è un universo a sé e ha bisogno di cose specifiche.
Sottopeso…
Negli anni ‘50 erano tutti magri. In generale, la magrezza è una condizione di benessere non di malessere. Nonostante i modelli imposti dai social, ognuno ha la sua costituzione unica.
Ad ogni modo, la magrezza eccessiva è collegata a una problematica dell’intestino. Quando c’è una permeabilità intestinale che determina uno squilibrio del microbioma si ha anche un malassorbimento di vitamine, proteine, degli elementi fondamentali per il nostro corpo.
Quando si agisce sull’infiammazione, però, accade che chi deve prendere peso lo prende, chi deve perderlo lo perde perché l’intestino trova un suo equilibrio.
Osteoporosi
Quando c’è carenza di calcio nelle ossa, spesso, il corpo si trova in una condizione di acidità. Abbiamo la priorità assoluta di mantenere l’omeostasi del ph del nostro sangue, e la necessità di alcalinizzare. Questo perché l’acidità del sangue porta due conseguenze: sottrarre calcio dalle ossa e togliere bicarbonato dallo stomaco (che causa acidità, reflusso, etc).
Quando si agisce sull’infiammazione, sul livello di acidità dell’ambiente extracellulare, automaticamente, il calcio rientra più facilmente nelle ossa e così il bicarbonato, che difende lo stomaco dal ph 2, nel quale deve stare, e che diventa molto più importante degli inibitori di pompa fotonica che modificano il ph dello stomaco e portano incapacità di digerire proteine e aminoacidi (che arrivano indigeriti nell’intestino) e di disinfettare il cibo, un cataclisma a livello intestinale. Purtroppo questo non sembra scoraggiare l’uso dei cosiddetti gastroprotettori.
Nella carenza di calcio va verificata la vitamina D che determina l’assorbimento del calcio e la K2 che determina, in parole povere, la pulizia delle arterie e convoglia il calcio nelle ossa.
C’è anche da considerare che nella menopausa si modifica la gestione dei sali minerali nell’organismo.
Sia l’osteoporosi che la sarcopenia (svilimento del tessuto muscolare) risentono della sedentarietà perché il corpo ha un’intelligenza evolutiva fenomenale, manda energia solo dove serve, perciò se la persona sta sdraiata tutto il giorno non la produce.
Quando, nel nostro percorso evolutivo, c’erano le carestie e mancava il cibo abbiamo sviluppato condizioni meravigliose che ci hanno salvato dall’estinzione, quelle di muoverci il meno possibile perché l’energia serviva solo per procacciare il cibo, di mangiare quanto più possibile, quando c’era, e di mangiare cose dolci (bacche) per mettere da parte energia. Sono le stesse condizioni queste che vengono oggi sfruttate dal sistema economico di produzione del cibo per farci mangiare il più possibile per cui quello che ci ha salvato dall’estinzione potrebbe portarci più avanti proprio all’estinzione…
Over 50
I nutrimenti per il nostro corpo sono sei: il primo in assoluto è l’ossigeno, il secondo è l’acqua, il terzo è la luce del sole, questi tre non si mangiano; poi vengono, in ordine di importanza, le proteine, i grassi e, infine, i carboidrati. I primi cinque sono di vitale importanza e devono essere presi dall’esterno, gli altri, i carboidrati, in teoria, potrebbero non essere necessari perché il corpo ha la glucogenesi del fegato con la quale smonta in caso di necessità proteine e grassi e li produce quando serve. È scritto in tutti i libri di biologia. Purtroppo la tanto decantata dieta mediterranea, che è la dieta occidentale, modificata a uso e consumo proprio per le produzioni di cibo, porta verso il 60-65 % al consumo di carboidrati, per cui la carenza proteica è diventata una piaga sociale, questo è ciò che vedo quotidianamente.
Dopo i 50 anni le proteine sono fondamentali, il sangue, i muscoli, i globuli rossi, gli enzimi, che consentono tutte le reazioni chimiche, sono tutte proteine, così come lo sono gli ormoni, le immunoglobuline, tutto il sistema immunitario e il Dna!
Il cibo può mettere l’organismo in condizione di reagire meglio alle patologie.
Problematiche legate ai virus che sono nel nostro organismo non possono essere debellate. Una buona strategia è il riequilibrio attraverso lo stile di vita, per cui anche un helicobacter, una candida possono non provocare fastidi nel loro essere “commensali”, evitando così che diventino “saprofiti” (e s’approfittano! Aggiungo io..).
Aiutano anche gli oli essenziali e integratori mirati per la loro funzione di antibiotici naturali
estratto della diretta con Flavio Leonori
Nutrizionista, Healt Coach, Relatore, Docente