Dimagrire senza dieta
estratto della diretta con
Personal Trainer, Operatore Olistico, Coach, Counsellor, esperto nelle 5 Leggi Biologiche
e il dott. Vincenzo d’Amato, ipnologo
Cosa troverai in questo articolo:
Dieta emozionale, prima di tutto!
Gli stati emotivi che incidono sulle scelte alimentari possono essere tanti e sono dovuti alla percezione individuale. Uno stato emotivo alterato può portare a due tipologie di comportamento alimentare: mangiare in maniera sconsiderata andando verso tempeste bulimiche oppure azzerare il rifornimento di cibo sconfinando nella branca dell’anoressia.
Circa dieci anni fa ho cominciato a trasmettere l’importanza di mettersi a “dieta emozionale” prima di ogni cosa per poter affrontare un percorso di dieta, ma nel senso come lo intendevano i latini, di cura del corpo, che non significa fustigazione, restrizione, eliminazione, per poi scatenarsi nel giorno libero.
È importante che arrivi il concetto di cura del corpo, che, a partire dallo stato emotivo, ci porti a nutrirci di ciò che madre Natura ci dona, non cibo malato, confezionato. I nostri genitori, nonni, bisnonni sapevano bene come e quando alimentarsi, mentre noi, evolvendoci (ma involvendoci), abbiamo distrutto tutto.
L’ipnosi, strumento di salute e benessere
La salute parte da meccanismi ben più profondi di quello che è solo il nostro corpo.
Esistono tipologie di fame emotiva che non sono dettate dalla razionalità, ma da una sorta di compensazione, è il caso di quando ci si rende conto del sovrappeso ma poi la dieta non funziona perché non la si fa.
Mangiare in maniera smodata senza controllo ha le sue origini in un vissuto inconscio anche molto lontano, spesso, risalente alla fase dei primi mesi o anni di vita. Se, ad esempio, c’è una paura di affrontare il rapporto a due, per evitare di approcciare o essere approcciato l’inconscio fa in modo di farci imbruttire in modo da evitare il rapporto apriori. È assurdo ma è una delle 12 tipologie di fame emotiva. Difficile accettarlo, ma la ragione gestisce al massimo il 10% delle nostre azioni mentre il 90% di esse è gestito dall’inconscio.
L’ipnosi aiuta ad andare alla causa del problema, al motivo per cui si innescano le compensazioni, certi meccanismi consentendo di sciogliere i nodi eliminando la causa. Si comincia così a buttar via il grasso in eccesso ma soprattutto a non sfociare più nella fame emotiva ma alimentandosi non per punirsi o imbruttirsi.
Un’altra tipologia di fame emotiva ha a che fare con il sentire pesi sulla coscienza, vivere dei rimorsi. Quando ci boicottiamo, l’ipnosi può andare in profondità, trovare la causa del problema e scioglierla, ponendo le basi per uno stato di salute più profondo e completo.
Mente corpo e spirito, tutte queste nostre dimensioni vanno alimentate. La salute va intesa a 360°, per stare bene nella somma di ciò che siamo.
Immaginate un fiume in piena, pur mettendo dei blocchi, non è possibile fermarlo, in qualche modo strariperà e creerà danni. Allo stesso modo, i nostri blocchi energetici possono sfociare in patologie tra cui anche quelle del peso in eccesso.
Tristezza e frustrazione nel percorso di dimagrimento
Tutto dipende dalla vita che svolge l’individuo.
Ci si mette a dieta sulla base della “leva del dolore”: non ci si accetta e questo diventa la spinta che rende capaci di fare di tutto per tornare in forma. Sono soprattutto le donne a fare questo.
Resta il fatto che se non si mettono a posto le situazioni relazionali (lavoro, famiglia, etc, e anche con sé stessi), arriva la tristezza che porta nel loop della frustrazione facendo ricadere nei soliti errori in un interminabile tira e molla.
Primo passaggio, perciò, è capire che vita sto facendo: sono appagata/o come compagna/o, come mamma, come donna, come uomo, come padre…
Ci sono tante persone infelici che credono di essere felici quando possono sfoggiare addominali scolpiti o l’ultimo modello di telefonino. È solo una gratificazione del momento, la vera felicità va presa a capo delle situazioni emotive disequilibrate che portano ad analoghi comportamenti.
Chiedo sempre a chi si rivolge a me se è stato allattato al seno per comprendere se si porta dietro un senso di non nutrimento, che è talmente importante da condizionare e bloccare la vita.
Faccio appello ai professionisti che si occupano di diete: per favore non mettete una dieta nero su bianco senza andare a fare un’anamnesi profonda di chi è la persona a livello emozionale, animico, etc. Qualsiasi lavoro sull’essere umano richiede attenzione, si sta avendo a che fare con la storia dell’anima che abita quel corpo.
Poi qual è stato il rapporto con la madre e con il padre. Infine, aiutare a settare quegli stati emotivi che possono far cadere negli errori ricorrenti.
Siamo vibrazione, frequenza, come ciò che ingeriamo.
C’è sempre la soluzione, basta guardare in faccia ai mostri che hanno portato a certi comportamenti.
Per questo, ritengo l’ipnosi uno strumento meraviglioso.
Traumi e metabolismo
Se in una vita passata o da bambino non mi sono sentito visto dagli altri, il corpo prende forma per farsi vedere. Se non mi sento considerato, l’inconscio fa in modo di farmi prendere volume indipendentemente da ciò che mangio perché io sia visibile. Questo genera un blocco nel metabolismo. Impossibile combattere l’inconscio!
Il metabolismo non cambia se ci sono questi blocchi e non c’è alimentazione che tenga. Una volta sciolto il nodo tutto cambia immediatamente, come per magia, si può anche perdere peso, grazie anche ad un’alimentazione sana e corretta.
L’industria alimentare lavora sul gusto e sui recettori che portano a diventare dipendenti dal cibo spazzatura, dai veleni bianchi. Come lo zucchero, che porta dipendenza, è ovunque, e non riusciamo a farne a meno, pensiamo sia un caso ma è perché la sua molecola agisce sui recettori che lavorano sulla compensazione.
Ai tempi dei nostri nonni non c’erano i tumori di oggi!
Bruce Lipton dice che generiamo la malattia non per genetica ma per due fattori: le proteine, che modifichiamo attraverso ciò che mangiamo, beviamo e respiriamo, e il segnale, che generiamo per il 98% dal pensiero.
Il pensiero crea, e quello che mangiamo, beviamo e respiriamo vanno a modificare il nostro organismo creando la malattia.
Zucchero, farina, sale, formaggi e latte sono i cinque veleni da eliminare assolutamente. Dovremmo alimentarci con quanto ci dà la Natura, siamo nati per mangiare frutta, verdura cereali, tutte cose naturali, il latte è generato per alimentare i piccoli sia umani che animali, da adulti, come sostengono molti importanti studi, diventa cancerogeno.
I nostri nonni che mangiavano ciò che coltivavano avevano molte meno malattie di quelle che abbiamo oggi.
A ognuno la sua trance
Bisogna risalire a cosa è accaduto nei primi mesi di vita, per capire perché mangi così, perché il tuo corpo reagisce al cibo in un certo modo. E questo possiamo farlo grazie all’ipnosi regressiva, è la base. Sfatiamo un mito: durante lo stato ipnotico non si dorme, non si perde conoscenza, si apre una connessione attraverso una scarica della sostanza prodotta dalla ghiandola pineale che mette in contatto col proprio inconscio permettendo di andare in profondità, nel contenitore senza spazio e senza tempo dove c’è tutto. La mente razionale diventa un osservatore passivo mentre l’inconscio segue le domande dell’ipnologo.
Si rivivono le situazioni di un tempo, ma da adulti: la sensazione di abbandono, quella mancanza per cui oggi ci si riversa il cibo, etc. Poi si destruttura quella scena, interpretandola con una nuova visione, quella dell’adulto, per modificare la sensazione del passato. Come una magia si scioglie il nodo.
La paura dell’acqua, ad esempio, può essere scatenata da una gocciolina d’acqua arrivata alla bocca del bambino durante il bagnetto da piccolissimo provocando un senso di soffocamento per cui l’inconscio mette una protezione rispetto all’acqua. Guardando questa situazione con l’occhio dell’adulto cambia il significato e tutto il resto. Naturalmente la stessa situazione può non avere lo stesso effetto in altri bambini!
L’ipnosi è il mezzo, non il fine, serve per comunicare con l’inconscio per arrivare dove la mente razionale non può. Questo dovrebbe essere il punto di partenza per molti nutrizionisti e professionisti della salute. Le diete possono essere interrotte per cause profonde che molti non comprendono.
L’ipnosi va praticata da professionisti qualificati, ad essi viene affidata la parte più profonda di noi perché a livello inconscio ci sono traumi ma anche le risorse per venirne fuori.
La prima cosa è indurre lo stato anche in soggetti “controllanti”. L’ipnosi eriksoniana comunemente utilizzata in Italia porta in trance circa il 50% di persone ma esistono tecniche non verbali, sciamaniche, fascinative, mesmeriche, etc che lavorano bypassando la corteccia prefrontale e vanno direttamente all’amigdala dove viene gestito il sistema attacco-fuga e generato lo stato ipnotico in pochi secondi.
A ognuno la sua trance, in base a se si è auditivi, visivi, cinestetici, etc si utilizza una tecnica diversa per entrare in ipnosi.
La mente razionale è sempre lì ma il corpo si spegne, per sicurezza, come quando in casa scatta il salvavita elettrico se qualcosa non va.
Ci sono percorsi dove si apprende l’autoipnosi per risolvere qualsiasi problema, il mal di testa, la digestione, etc.
Yoga, meditazione fanno bene, ma per chi non li ama?
Uno degli strumenti migliori per il benessere è la respirazione, per settare il nostro sistema nervoso autonomo passando dalla simpaticotonia alla quiete e al relax attivando il parasimpatico.
Altro strumento che invito a utilizzare è la coerenza cardiaca, la respirazione basata su 5 secondi inalatori dal naso e 5 secondi di esalazione dalla bocca, che aiuta ad armonizzare i pensieri e lo stato emotivo con il cuore.
Altra tecnica utile per gestire gli attacchi di fame e favorire il sonno è la respirazione 3-8 in cui si inala per 3 secondi e si esala per 8 secondi. Permette di attivare il sistema parasimpatico anche per digerire meglio.
Qualsiasi forma di respirazione, meditazione, visualizzazione, yoga è il non plus ultra per la gestione degli stati emotivi che portano squilibri comportamentali verso il cibo. Attenzione però a praticare le respirazioni in un ambiente adeguato che porti il sistema nervoso a rilassarsi, perciò non in un posto caotico.
La respirazione è uno strumento di cui siamo dotati per natura ma che, purtroppo, non usiamo. 9 persone su 10 respirano col torace restando in una modalità attacco/fuga, ansiogena, anche se stanno sedute comodamente.
La respirazione diaframmatica, invece, aiuta a riequilibrare gli stati emotivi.
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