Denaro e Psiche: una Nuova Umanità
estratto della diretta con Andrea Pilati
Scrittore, studioso di Economia e Psicologia
Cosa troverai in questo articolo:
Perché sono collegati denaro e psiche?
La famosa parabola dei talenti è molto esplicativa in questo senso. Per dirla in breve, un padrone affidò ai suoi due servi cinque talenti a testa perché ne facessero buon uso durante la sua lunga assenza.
Uno li sotterrò, l’altro li spese in modo intelligente facendoli raddoppiare. Al suo rientro il padrone cacciò di casa il servo che si era limitato a conservare i talenti.
Ci siamo sempre focalizzati sul significato di “monete d’oro” del termine “talenti” ma in un testo come la Bibbia, dove tutto viaggia tramite ossimori, comparazioni, il senso della parabola diventa quello dell’importanza di far fruttare le proprie talentuosità.
Ciò che mi preme comunicare è l’intima relazione e correlazione tra il denaro e gli aspetti psicologici e quindi, a cascata, quelli terapeutici e salutistici, come sostiene la psiconeuroimmunologia scienza nuova che raccoglie antiche e nuove conoscenze e per cui la psiche non è separata dal corpo. Siamo indivisibili (atomos).
Per rimanere integri dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando e guardare all’etimologia del termine. Psiche deriva dal greco psyché anima, che non è null’altro che la nostra parte spirituale, mentre i talenti sono le peculiarità di cui ognuno di noi è dotato.
L’anima prende posto nel corpo che abitiamo, che crediamo sia nostro ma che ci serve per esprimerci e proprio attraverso l’aspetto talentuoso.
La talentuosità coltivata diventa un valore aggiunto. Ad esempio, l’onestà è una mia caratteristica, se rubo la mia nomea verrà macchiata e prima che venga lavata ci dovranno essere delle azioni oneste che andranno a ripulire quella disonestà.
Un rapporto “salutare” col denaro
Se ricevo una somma di denaro, per eredità oppure perché me la sono guadagnata col lavoro, devo guardarla nella sua energia, cioè nel sentire che “me la merito”, quale valorizzazione dei miei pregi e dei miei talenti. Posso averla ricevuta in eredità, a causa delle mie vite precedenti. Se arriva dal mio lavoro è un riconoscimento.
Ora, il denaro ricevuto posso utilizzarlo come hanno fatto i servi della parabola, “sotterrandolo”, cioè fermarlo in banca oppure investirlo, facendo attenzione che quest’ultimo non sia legato al lucro.
Se dobbiamo parlare con noi stessi di noi stessi dobbiamo parlare di valore, ciò che appartiene a tutti ed è quantificabile come fosse una moneta. Ai tempi dell’impero romano venne coniata una moneta con l’immagine di Giunone, a cui fu dedicato un tempio col nome di “Giunone moneta”. E se la moneta era protetta da una divinità così importante, legata a Zeus, un motivo spirituale ci doveva pur essere!
Tornando alla parabola, se mettiamo il denaro in banca perché, come dicevano i nostri genitori, “non si sa mai”, quindi, per qualcosa di non quantificabile, può capitare quell’imprevisto che supera la cifra depositata e questo è motivo di preoccupazione e anche di malattia. Ma se il denaro ricevuto lo spendo in modo oculato, potrebbe comunque arrivare un problema ma sarà probabilmente tale da poterlo affrontare.
La differenza tra i due casi è nell’approccio. Essere legati al denaro è come esserlo a un oggetto, un’auto, ad esempio. Nel caso se ne venga derubati si arriva a stare male, ad arrabbiarsi fino a causare una risposta fisica di malattia, di malessere, la corrente endocrina crea una problematica al fegato perché l’ira vi è connessa.
Cosa fare, allora? È necessario un cambio di mentalità e cominciare a usare sé stessi. Un bellissimo libro Usa ciò che sei, spiega molto bene l’interazione tra il nostro approccio alla vita e le cose perché noi crediamo di possedere qualcosa, o addirittura qualcuno, ma, in realtà, siamo noi ad essere posseduti, perché nel momento in cui ci viene tolto quel qualcosa o quel qualcuno, il dolore è profondo.
Investire ciò che arriva per costruire
Ippocrate, fondatore della medicina moderna, allievo di Asclepio diceva “fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Si tende a pensare che un investimento oculato sia fatto di azioni, titoli, etc, ma l’investimento migliore è il cibo, che deve essere di qualità. La macchina umana funziona molto bene a seconda dell’alimento che introduciamo, a livello fisico ma anche a livello emotivo e degli altri corpi sottili.
Se ingeriamo alimenti sani, siamo consapevoli di ciò che mangiamo diventiamo generatori della nostra salute, anche se abbiamo pagato il doppio la verdura dal contadino invece che la metà al supermercato! Un investimento che diventa costruttivo. Se, invece, mangiamo male per pagare poco e poi siamo costretti a ricorrere al nutrizionista, spendiamo soldi comunque.
Valorizziamo il nostro denaro remunerando un contadino che ha coltivato in modo intelligente così egli potrà avere risorse economiche sufficienti per poter produrre quanto sarà benefico per tutti.
Come ci dovremmo sentire quando “l’investimento è giusto”?
Quando parlo di denaro intendo una misura, come fosse un termine matematico, una lunghezza, ad esempio. Il denaro misura il valore dell’essere umano che lo deve ottenere o che lo elargisce, la generosità fa sì che il denaro circoli. Guardiamo il flusso del sangue in un corpo naturalmente sano. Qui il sangue circola sempre, le cellule, perché non vadano in apoptosi, devono essere ossigenate perciò ci deve essere una buona respirazione, alimentazione, ma, attenzione, soprattutto un buon atteggiamento psicologico, mentale ed emozionale. Dobbiamo rimanere il più possibile centrati, diventiamo così come un elettromagnete, anche fisicamente, che attrae o respinge situazioni, cose e persone. E questo è dimostrabile!
Faccio un esempio personale. Tempo fa mi occorreva un’autovettura ma non avevo la possibilità economica di acquistarla. Ebbene, mi è arrivato un lavoro che mi ha permesso di prendere una vecchia auto in uno stato talmente buono che non mi ha mai dato problemi, fino a oggi, da quasi otto anni e nonostante avesse più di venti anni.
Cosa possiamo dedure da questo?
Innanzitutto, che un acquisto va fatto per necessità. Per mettere in campo delle azioni, anche per creare un evento, se ne deve sentire l’esigenza. Ciò significa che prima di tutto, cioè prima di ricevere denaro e di spenderlo, di arrivare a tutto questo sul piano materico, dobbiamo avere un’esigenza, e se abbiamo fede in noi stessi e ci affidiamo alle nostre capacità, le porte dell’universo si aprono e tutto arriva di conseguenza, al momento giusto. Non quando vogliamo noi ma al momento giusto.
Posso garantire per esperienza personale che questo atteggiamento funziona sempre… e di più!
I valori, quali sono?
Qui dobbiamo andare nel campo spinato di cose che sono state capovolte al punto di essere diventate antivalore.
Il termine antitetico all’orgoglio è l’umiltà, essere orgogliosi non è un valore perché se mi metto su un piedistallo è un po’ come se mi mettessi in competizione, per cui agisco per essere migliore degli altri e, per esserlo, posso attuare qualsiasi sotterfugio per arrivare al podio. Però il corpo non funziona così, le cellule non lavorano in modo competitivo, come, invece, fanno quelle tumorali!
Una condizione che porta salute implica la collaborazione tra le cellule, un atteggiamento che in Africa si chiama Ubuntu, che è anche il nome di un famoso software open source.
La collaborazione è ciò che crea una nuova umanità, allo stesso modo delle molecole e delle cellule di un corpo sano che cooperano affinché il sistema immunitario sia efficiente ed efficace e non si instaurino malattie, ciò che permette poi lo stato di salute. Mens sana in corpore sano viene anche dalle ampie vedute, dalle intuizioni, che vanno perseguite.
Dovremmo guardare ai valori antitetici all’orgoglio appena citato, all’ira, alla pigrizia – e mettiamoci dentro anche i sette vizi capitali – leggerli, trovarne il risvolto opposto e coltivarlo. Ripercorrendo la giornata trascorsa potremmo soffermarci sul modo con cui ci siamo mossi, con un po’ di orgoglio, con alterigia, con prepotenza, con supponenza, etc. per poi cercare di cambiare. E questo è lo sforzo da fare.
Per quanto mi riguarda, mi ha giovato molto pormi in maniera differente dalle situazioni cosiddette egoistiche, la mia vita è cambiata, mi sono arricchito io e ho dato anche ad altri l’opportunità di arricchirsi.
Non parliamo solo di soldi naturalmente ma di valori, perché i soldi arrivano poi a valorizzare ciò che siamo. A un certo punto la vita comincia a diventare bella, si sente il respiro più aperto, si assapora quella che dovrebbe essere la libertà, ci si rende conto che dietro le proprie spalle ci sono le sbarre della propria gabbia dorata, autocostruita e abbellita, ma con la porta aperta, per decidere se stare dentro e crogiolarvisi oppure uscire liberi.
E la psiche?
Abbiamo accennato ai valori, dobbiamo ora vedere l’aspetto spirituale di noi, psiche, l’anima.
L’essere studiosi di sé stessi comporta un lavoro non indifferente, per me lo è stato, e dura tutta la vita, e non mi riferisco solo a questa vita. La vita, infatti, la vedo proprio nel suo continuo, non nascita e morte ma come un’esistenza senza tempo. Siamo su questo pianeta, in questo contesto, in questa realtà che abbiamo voluto noi perché è tutto stato fatto a immagine e somiglianza di quanto abbiamo scelto prima di nascere e prima di prendere possesso del corpo e di cominciare a sperimentare con i sensi.
Allora, se io devo sperimentare con i sensi – ne abbiamo cinque del corpo più altre sensorialità esterne – è chiaro che devo avere un “centro di gravità permanente”. E se questo centro vacilla, sicuramente io comincio a essere squilibrato, a non avere le idee chiare…
Come fa il laser? La scienza lo definisce “un fascio monocromatico e coerente”. È molto potente proprio per la sua capacità di focalizzarsi su un punto solo.
Ora, se cominciamo a fare un’analisi di noi stessi in relazione a tutto quello che stiamo facendo, arriveremo a comprendere che prima delle nostre parole ci sono i nostri pensieri, e, prima di essi, c’è una nostra intenzione, buona o cattiva, che determina la parte spirituale e l’ago della bilancia della vita che fa pendere da una parte o dall’altra di quella che crediamo sia la realtà e che ci porta a sperimentare cose delle quali ci lamentiamo pure, come un lavoro che non ci piace, ad esempio. Atteggiamenti che se analizzati offrono anche risposte. Se cominciassimo a parlare con noi stessi, ma anche verbalmente, facendoci delle domande o anche facendo congetture, scopriremmo, naturalmente, se facciamo attenzione, che ci stiamo dando anche delle risposte, e se ce le diamo, diventiamo responsabili, cioè in grado di rispondere a… noi stessi.
Se quella casa dove abito non mi piace domani vado dal proprietario di casa e, senza pensarci troppo, gli consegno le chiavi, mi trovo un ‘altra casa che va bene per me, anche se per un periodo. Questo è quanto ho vissuto io, parlo sempre per esperienza.
L’Alchimia di coppia e la Nuova Umanità
Molti lavorano su sé stessi tramite la meditazione, anche le arti marziali, che sono una forma di meditazione molto elevata… Poi ci sono altre attività, tra cui ritengo apicale la pratica dell’Alchimia, che non è quella degli alchimisti medievali dell’allegoria della trasformazione del piombo in oro.
L’alchimia di cui parlo è l’alchimia di coppia, cioè l’alchimia sessuale, e qui entriamo in un tabù, che però dobbiamo abbattere se parliamo di salute. L’alchimia sessuale è una pratica che nel Sud-est asiatico viene chiamata tantra-yoga, in Occidente, alchimia sessuale.
I famosi alchimisti, Cagliostro, Canelli, quando descrivevano il loro laboratorio per la trasformazione degli elementi parlavano in termini allegorici dell’atto sessuale.
Se l’atto sessuale viene compiuto nella forma tantrica, costruttiva, conduce a un cambio di chimica, che analisi biochimiche come il mineralogramma sono in grado di provare.
Il piombo in oro è la trasformazione anche delle parti pesanti di noi, quelle egoistiche, volgari, che il mineralogramma mostra indicando un aumento del minerale oro in noi.
Tramite lo Squinter (super quantum interference device), uno strumento che rileva la presenza di campi elettromagnetici intorno al nostro corpo, è stato visto che abbiamo due importanti campi, quello del cervello e del cuore. Quest’ultimo è 5mila volte più potente, non è un caso che il cuore abbia dentro di sé dei neuroni con delle sinapsi. Abbiamo un secondo piccolo cervello che emana nel momento stesso in cui comunichiamo.
Nell’atto sessuale tutte le ghiandole dei 7 chakra, surrenali, gonadi, timo, pineale, pituitaria vengono attivate e sia l’uomo che la donna, se sono coerenti, creano il meglio che possono dare l’uno all’altro nel momento dell’atto, nella vita quotidiana e nell’intera umanità. Ecco la Nuova Umanità.
Coltiviamo i valori e il denaro meritato anche se è necessario fare attenzione alla cupidigia dietro l’angolo. Se il denaro arriva bisogna saperlo spendere. Come il flusso del sangue circola in un corpo sano, così deve circolare il denaro. Se lo si blocca si forma, come nel caso del sangue, un trombo, un blocco che provoca la morte.
Perciò, se vogliamo dare atto di vita dobbiamo fare in modo che il denaro circoli, affidandosi e allargando all’economia di gruppo.
Il verbo – o il silenzio – crea
La parolaccia è un dispregiativo, cioè toglie valore. Se mi esprimo tramite un verbo non curato vado verso il piombo, trattenuto dalla terra.
Per evolverci dobbiamo essere accorti nelle parole e saperci esprimere, anche per imprimere nell’altro qualcosa di buono. Le espressioni verbali sono collegate a vibrazioni che portano alle frequenze 432, quelle delle cellule sane.