Fibromialgia, il gesto che rimpiangi di aver o non aver fatto
Kinesiologia emozionale RD, Kine4coaching, Insegnante metodo Quanti-Ka©, Shiatsu, Reflessologia auricolare
Andiamo a vedere cosa si dice in giro sulla fibromialgia…
La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscolo-scheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani.
Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (legamenti e tendini). Fonte: www.sindromefibromialgica.it
Insomma… bene, ma non benissimo.
Sono “algie” (dolori) muscolari (mia) e delle fibre del corpo. Sempre per esperienza in studio, posso dire che la medicina tradizionale ha qualche consiglio e farmaco più o meno efficace, ma spesso ho sentito clienti riferire di aver ricevuto come diagnosi medica un “se ne deve fare una ragione…” , “ci deve imparare a convivere” , “eh… che vuole… è l’età”!
Ma questa etichetta non ha età. Ci forgiamo in base ad essa come se servisse a “dominare” quello stato, a “conoscere” un nemico per poi scoprirci senza grosse risorse…
Quella che viene etichettata come “fibromialgia” è un insieme di dolori muscolari e scheletrici localizzati ma non troppo, in alcune parti del corpo.
A volte sono diverse le parti del corpo coinvolte doloranti, ognuna di loro ha un significato ben preciso.
Il mio consiglio è quello di sempre, rivolgervi al vostro medico.
In questa sede, invece, andiamo insieme a vedere il significato emozionale-biologico di questi dolori.
Ricordiamoci sempre che nelle 5 Leggi biologiche non esistono sindromi, ma insieme di sintomi, ognuno dei quali ha un messaggio ben preciso.
Le persone che ne soffrono sono molto coraggiose, che spesso si fanno in quattro per aiutare tutti (spesso sono i 2 dell’enneagramma), vivono in funzione di aiutare gli altri, di vederli felici, hanno legami molto forti con chi gli sta intorno.
Quello che può venirgli a mancare può essere il riconoscimento per cui il loro percepito è quello di una svalutazione profonda… “non sono in grado di…” oppure quello di una separazione vissuta con gran dolore il cui percepito è “non sono stata capace di tenere quella persona vicino a me…”.
Per avere maggiori informazioni a riguardo si può osservare dove il sintomo compare. Chiediamoci:
quale movimento devo fare per sentire il dolore?
Quale movimento mi impedisce di fare questo dolore?
Identifichiamo quale movimento coinvolge i muscoli doloranti, per capire quale gesto nella nostra vita è rimasto incompiuto, o che abbiamo fatto e che ci ha portato dolore.
Vi faccio un esempio. Tempo fa, venne in studio una signora dolcissima che mi raccontò della sua fibromialgia. Aveva già provato molte cose che a volte le avevano dato risultati parziali e altre volte erano durate poco. Abbiamo fatto due chiacchiere, mi ha raccontato la sua storia, ma, più di tutto, mi sono fatta raccontare quali movimenti le portavano dolore. Fu curioso osservare insieme come fossero coinvolte le braccia nel movimento dell’ “abbracciare” e le gambe nell’atto di “muoversi per andare via”.
Le chiesi semplicemente chi avrebbe voluto abbracciare, cosa che per qualche motivo non faceva. Questo perché le persone spesso si trovano a voler fare dei movimenti che poi non fanno…
La risposta fu “le mie figlie”. Le chiesi allora perché non lo facesse e la sua risposta, con le lacrime agli occhi, fu “perché oramai sono troppo grandi… hanno una loro famiglia… sarebbe inadeguato… strano… i figli si abbracciano solo quando sono piccoli…”.
Vedete? La biologia non è complicata, ragiona per mattoncini semplici e non è oggettivabile o unificabile per tutti, ognuno ha il suo personale e ingiudicabile percepito. Non esiste giusto o sbagliato, esisti tu. Con le tue meravigliose caratteristiche, talenti o inciampi.
In questo caso, l’unico suo desiderio, che rimaneva incastrato tra sensi di colpa, svalutazione e riconoscimento era il fatto di abbracciare le sue figlie e suo marito con il quale ultimamente aveva avuto qualche screzio importante.
Il secondo movimento era quello dei passi, il muoversi verso, che si trasformava da un suo vissuto di voler “andare a ballare” con suo marito, cosa che ultimamente faceva sempre meno, ma desiderava sempre di più.
Le feci un trattamento di Quanti-Ka per integrare questa consapevolezza, qualche meridiano di Shiatsu e un po’ di auricologia, la lasciai con il consiglio di prendere qualche fiore di Bach individuato insieme a lei durante la chiacchierata, e le dissi semplicemente di prendere le sue figlie e, con un po’ di coraggio, di abbracciarle, di parlare con suo marito optando eventualmente per un po’ di terapia di coppia per favorire la comunicazione tra loro.
Non tornò più. Ci sentimmo per caso qualche tempo dopo, mi disse che si era data da fare con i consigli e con i fiori di Bach e non aveva più sentito quei dolori. Allo stesso tempo mi confidò che continuava a comprare i fiori anche se non li usava perché “temeva che la magia sarebbe sparita” e voleva in qualche modo “esorcizzare” la paura.
Questo è una mia esperienza, ma altri consulenti possono raccontare di casi in cui le persone hanno avuto un percepito importante di sensi di colpa, o un eccessivo darsi da fare per gli altri. Qui diventa importante esplorare la propria autostima e concedere a se stessi il diritto di essere amati.
Tutti nasciamo con lo stesso diritto di essere amati, tu quando hai rinunciato al tuo?
Mi raccomando: è importante codificare quale movimento sia bloccato e concedersi il diritto di farlo.
Le soluzioni possibili:
C’è un conflitto sottile di separazione, un massaggio aiuterà il rilascio emozionale (meglio se associato ad un percorso di consapevolezza emozionale) e ripristinerà il contatto. L’ideale sarebbe anche associarvi l’utilizzo di oli essenziali testati kinesiologicamente per voi. ToccoQuantico migliorerà il tutto unendo più strumenti efficaci, lavorando su corpo ed energie.
Una seduta di decodifica del sintomo o kinesiologia emozionale vi porterà a fare luce dentro di voi.
Ricordatevi però che una volta individuato il conflitto occorrerà “fare” qualcosa di diverso, per ottenere qualcosa di diverso.
Cosa cominciare a fare. I fiori di Bach Rock Water, Pine, Centaury e Chicory possono fare la differenza, anche ripetuti come mantra in meditazione, o collegandosi con Quanti-Ka. Potete provare anche del magnesio supremo, mezzo cucchiaino alla sera.
Potete anche ripetere questa breve meditazione per 7 sere consecutive, per rendere sacre e liberare le relazioni più importanti, che spesso sono le più coinvolgenti in queste dinamiche.
La trovate qui:
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E se avete piacere di contattarmi per una consulenza, sapete che potete trovarmi via whatsapp al 3923302066 o mail: yana@alpimail.com
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