L’esperto risponde
Pediatra, Omeopata, Omotossicologo, Agopuntore, Docente
Roma
chiedo indicazioni per l’insonnia dovuta al lavorio mentale, al non riuscire ad acquietare la mente e, di conseguenza, il corpo… Nonostante la stanchezza del giorno appena vissuto…. Anna
Risposta
Il sonno presuppone la capacità di “mollare” una sorta di senso di allarme, prima di tutto.
Implica la capacità di accettazione, di lasciar andare, di spegnere il cervello per lasciarsi scivolare dall’ipersimpaticotonia, con serenità, e soprattutto con fiducia, nella vagotonia.
Dal punto di vista dello scandire del tempo dei chakra, quindi, in base alle tappe dell’Albero della Vita, l’orario del sonno è fondamentale.
Per questo, sarebbe bene evitare di andare a dormire troppo tardi oppure dopo una iperstimolazione dei sensi, se abbiamo sottoposto la nostra vista a campi luminosi intensi, il nostro udito a rumori troppo forti.
Quando siamo in alto nell’Albero della Vita, si passa da un chakra all’altro ogni tre ore, andiamo dal sesto al settimo chakra, per poi ridiscendere. Questo passaggio dovrebbe avvenire dopo aver acquietato il mare in tempesta in noi.
Basterebbe anche una brevissima meditazione. Eccone una che mi fu insegnata, molto semplice.
La persona dovrebbe immaginare di essere sdraiata su una nuvola che segue i movimenti del suo respiro.
È ovvio che una cena troppo abbondante, gli alcolici non facilitano il sonno notturno.
La perdita del sonno, in realtà, è uno dei primi sintomi guida che compaiono quando si è in allarme. Il problema non è l’incapacità di addormentarsi quanto il significato di questo, cioè il fatto di sentirsi come braccati, inseguiti.
Cosa ci bracca, cosa ci insegue nella vita quotidiana?
L’insonnia indica quello che genericamente chiamiamo stress, dove il nostro schema percettivo sente l’esterno come un continuo allarme…
Articolo scritto dal dott Riccardo Fatone
Pediatra, Omeopata, Omotossicologo, Agopuntore, Docente