L’Esperto risponde
Occhi secchi e stanchi: la soluzione c’è!
È possibile fare qualcosa per gli occhi secchi e stanchi? Ho fatto tante cure ma senza risultati… (Antonella)
Risponde
Massimiliano Caporali
Educatore visivo metodo Bates, insegnante TaiChiChuan e Qi Gong
Sempre più spesso sentiamo persone che accusano secchezza e stanchezza oculare, tanto che questa problematica inizia ad essere classificata come una patologia di massa.
La causa principale ovviamente è dovuta ad una insufficiente lacrimazione e quello che la medicina ufficiale consiglia è l’utilizzo di appositi colliri e lacrime artificiali.
Fermo restando che le seguenti note non intendono in alcun modo sostituirsi alle indicazioni della medicina ufficiale, cerchiamo però di distinguere i casi veramente patologici da quelli che derivano invece da cattive abitudini visive che sono il vero campo di lavoro del Metodo Bates.
Le cause patologiche possono essere dovute alla Sindrome di Sjogren, patologia annoverata tra le malattie rare, oppure a conseguenze di traumi e interventi chirurgici che siano andati ad interessare le ghiandole lacrimali e i dotti lacrimali.
Altra causa di secchezza può essere l’assunzione di farmaci contro il raffreddore, dato che questi farmaci riducendo le secrezioni vanno ad interessare anche il liquido lacrimale. In tutti questi casi ed in quelli analoghi è bene rivolgersi al proprio medico e al proprio oculista di fiducia.
Anche considerando questi fattori, restiamo comunque in un ambito abbastanza ristretto, che non giustifica l’enorme schiera di persone che accusano problemi di secchezza oculare e conseguente stanchezza e bruciore oculare.
Potrà sembrare semplicistico, ma una delle cause principali della secchezza oculare non patologica è la mancanza del battito di palpebre, meccanismo questo che dovrebbe essere innato e automatico, ma che le attuali condizioni lavorative e di vita, stanno contribuendo a sopprimere. Il meccanismo è semplice, il battito di palpebre stimola la produzione del liquido lacrimale e lo distribuisce sulla cornea, è un meccanismo molto simile a quello che vediamo sui tergicristalli delle nostre automobili. La secchezza oculare causa infiammazione e bruciore e da questo la sensazione di affaticamento.
Perché le condizioni lavorative e di vita attuali inibiscono il battito di palpebre?
A questo punto occorre dire che il Metodo Bates, porta avanti alcune convinzioni che misteriosamente non sono contemplate dalla medicina ufficiale, come ad esempio il fatto che nell’accomodazione, non solo il cristallino, ma anche il bulbo oculare contribuisca all’accomodazione modificando la sua lunghezza.
In ogni caso in condizioni normali il sistema visivo è utilizzato per vedere oggetti diversi in condizioni di luce e di distanza che spesso cambiano notevolmente da oggetto ad oggetto, e, come in una macchina fotografica, occorre che i parametri per la messa a fuoco cambino da oggetto ad oggetto. I parametri di messa a fuoco comprendono:
- convergenza degli assi visivi sull’oggetto della visione
- accomodazione o variazione della lunghezza di bulbo e cristallino
- miosi pupillare, ovvero grandezza della pupilla
Nello spostare lo sguardo da un oggetto all’altro, in condizioni normali*, i parametri di cui sopra cambiano spesso e velocemente, ed è necessario acquisire velocemente nuovi set di parametri per ogni nuovo oggetto su cui si sposta lo sguardo. Il sistema visivo viene avvertito della necessità di cambiare il set di parametri dal battito di palpebre o Blinking nella terminologia del Metodo Bates.
Se in condizioni di vita naturali questo meccanismo tende ad essere preservato, data la grande variabilità di soggetti che possono essere visti ad esempio all’aperto, questo non succede davanti a un computer o a uno smartphone, dato che il soggetto rimane sempre lo stesso, alla stessa distanza e con la stessa illuminazione, mancando, quindi, le situazioni stimolanti, il battito di palpebre viene sempre più dimenticato.
Il primo consiglio è quello di passare più tempo all’aperto, o comunque interrompere il lavoro al computer e allo smartphone regolarmente, e prendersi qualche attimo per guardare il mondo reale.
In secondo luogo dovremo ricordarci di battere le palpebre regolarmente imponendocelo, dato che questo meccanismo ha perso la sua caratteristica di automaticità.
Ecco un esercizio che consiglio spesso.
Spostare lo sguardo su diversi oggetti e, nel passare da un oggetto all’altr,o battere le palpebre. Eseguendo questo semplicissimo esercizio noteremo, a volte subito, a volte dopo qualche tempo:
- la diminuzione del bruciore
- la diminuzione della secchezza oculare
- il miglioramento della nitidezza
Massimiliano Caporali
Educatore visivo metodo Bates, insegnante TaiChiChuan e Qi Gong