Mohamed Abdu Amed, Medico

La mia formazione in medicina mi ha portato ad avere uno spettro soddisfacentemente ampio di approcci, sia preventivi che terapeutici.
Gli strumenti preventivi mi aiutano a intercettare i disagi più vicino possibile all’origine, in modo da evitare che questi possano arrivare a produrre una malattia. Quelli terapeutici invece, curano il disagio arrivato a trasformarsi in malattia conclamata.

Mi chiamo Mohamed Abdu Amed, faccio il medico (non sono un medico, come ci è stato insegnato da Nader e altri Maestri, è bene non identificarsi con un ruolo, ma con la propria Anima), più precisamente, faccio il medico di medicina generale.

La mia formazione: dopo la laurea in medicina e chirurgia, ottenuta all’Università di Bologna, mi sono specializzato in gastroenterologia ed endoscopia digestiva nella stessa Università. Nella prima fase, durante la specializzazione in gastroenterologia, per un breve periodo ho fatto parte di un gruppo di ricerca che sperimentava la terapia delle epatiti croniche con interferone. Impegno che a fine anni 80 mi ha dato la possibilità di figurare su qualche presentazione e pubblicazione scientifica insieme ad importanti ricercatori del settore.

Nella stessa Università ho avuto una iniziale formazione e successivo perfezionamento in diagnostica con ultrasuoni in medicina interna. Successivamente la vita mi ha portato in Trentino dove ho fatto una formazione in medicina di urgenza ed emergenza per acquisire l’abilitazione ad operare nel 118, per gli interventi d’urgenza sul territorio. In Trentino ho acquisito l’ abilitazione per operare come coordinatore sanitario nelle RSA nelle case di riposo, aggiungendo così una significativa competenza relativa all’ambito geriatrico. Dal 1990 al 1995 ho avuto la possibilità di formarmi presso la S.M.I.P.I. ( Società medica italiana di psicoterapia ed ipnosi) di Bologna, come ipnositerapeuta, attività che poi ho esercitato  parallelamente alla medicina generale.

Vent’anni fa circa ho incontrato Nader Butto e questo ha significato per la mia professione  il superamento  dell’ipnosi, della cui formazione però  restano ancora ad aiutarmi nella mia attività alcune tecniche relative alla comunicazione e al rilassamento. Il passaggio alla medicina energetica, al modello e alle tecniche di Nader, ha richiesto tutta la mia passione e tutta la mia attenzione e mi ha ripagato con tante soddisfazioni dovute ai risultati positivi ottenuti . Ringrazio sempre Dio per aver reso possibile un incontro con un maestro così generoso. Attualmente utilizzo tutte le tecniche che Nader insegna, soprattutto il lavaggio energetico emozionale che pratico da più di 20 anni. Di Nader ho frequentato a ripetizione tutti i corsi canonici compreso il 6°. che si tiene in Amazzonia. L’esperienza formativa con Nader non si è mai conclusa comunque con il 6° di medicina integrativa unificante in Amazzonia, ma ha proseguito e continua a proseguire perché ogni suo viaggio in Trentino (e ce ne sono stati tanti in 20 anni), è stato per me un’opportunità di crescita ulteriore. 

Al mio paziente offro le mie competenze mediche, arricchite dalla esperienza acquisita su diversi ambiti della sofferenza umana, operando con strumenti propri della medicina tradizionale, e quelli della medicina energetica e spirituale. Sono strumenti tipici della medicina tradizionale, le tecniche e gli strumenti noti di diagnosi e cura, compresa l’ipnosi e sul versante energetico gli strumenti della  ”Medicina Integrativa Unificante”, quali Lavaggio Energetico, FEEL, TTRT, potentissimi strumenti di prevenzione e anche di cura.
Queste sono le tecniche che  metto a disposizione dei miei pazienti e utilizzo, come è doveroso che sia, poggiate sempre su quelle qualità umane imprescindibili per chi opera nell’ambito delle relazioni di aiuto: la comprensione del dolore e della sofferenza, la compassione, il non giudizio.

Metto inoltre in campo un vero “committment“, ovvero la determinazione a mettercela tutta per superare la sfida della sofferenza e per  farne anche  un’esperienza di crescita interiore per il paziente e anche per il terapeuta. Attualmente, diversamente dal passato, grazie all’esperienza acquisita in tanti  anni di lavoro, sono sempre meno le situazioni dove ritengo di non poter neanche iniziare una terapia, c’è sempre più sicurezza e padronanza grazie anche alla continua formazione alla quale qualsiasi operatore, nell’ambito della salute, non dovrebbe rinunciare mai.
La mia curiosità cerca risposte continuamente, senza mai fermarsi. Solo così credo di poter pensare di essere all’altezza della fiducia  di coloro che si rivolgono a me come professionista che possa  sollevarli dalla sofferenza o almeno alleviarne l’impatto.

Fare il medico è l’unica strada che ho sentito mia fin da bambino. Gli stessi miei amici con i quali giocavo da piccolo, si ricordano meglio di me, quanto, già a quell’età mi piacesse fare il dottore. Una passione che probabilmente deriva da vite passate. In effetti non mi sono mai immaginato un’altra professione. Mai pensato potessi fare una scelta diversa… La conferma che non avrei potuto fare nient’altro me la dà lo scoprire che nonostante ogni giorno lavori tanto, da mattina a sera, praticamente,  spesso, soprattutto quando faccio trattamenti energetici, mi trovo meno stanco e più fresco, proprio alla fine di un’intensa giornata lavorativa!
È un lavoro carico di responsabilità, pieno di momenti emozionalmente ed energeticamente “demanding” si direbbe in inglese, ma anche
ricco di momenti alti, gratificanti sul piano umano e professionale.

“Lo scopo è la luce, la via è l’amore, il segno è la felicità” Nader Butto

 

Mohamed Abdu Amed, Medico

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